L’Italia tra i maggiori produttori di robot

La robotica è da almeno un decennio uno dei campi tecnologici di innovazione per eccellenza. Il Giappone insieme agli Usa sono tra i pionieri e tra i maggiori investitori in ricerche e sperimentazioni, ma anche in Italia, a dispetto dei luoghi comuni, il lavoro sui nuovi robot intelligenti è all’avanguardia.

Secondo i dati presentati dalla IFR (Federazione internazionale della robotica) l’Italia è il secondo produttore di robot industriali in Europa dietro la Germania, mentre a livello mondiale si colloca al sesto posto. Il peso dell’industria manifatturiera e delle automobili è la ragione principale di un utilizzo massiccio di robot utili a diverse fasi della produzione.

Nel complesso in Europa nel 2015 la crescita è stata del 10%, con 20.000 robot circa prodotti in Germania, 6.700 in Italia e 3.800 in Spagna. Un tasso di produzione significativo, ma molto lontano dalle cifre della Cina, che vende ogni anno oltre 70.000 robot.

La recente costruzione di un robot dedito questa volta a impieghi domestici è invece il risultato del lavoro di un équipe dell’Istituto italiano di tecnologia di Genova, considerato da “Nature” uno dei migliori centri di ricerca al mondo. R1, questo il nome del robot, pesa 50 chili, è costituito per il 50% in plastica, e per l’altra metà in fibra di metallo e carbonio. Tra le sue caratteristiche l’accentuata interazione con l’uomo, grazie a un complesso sistema di riconoscimento di forme, suoni e linguaggio umano. Arriverà in commercio nel 2018, e potrebbe vantare un primato nel campo della robotica ad uso domestico.

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