Il Sud cresce più del resto d’Italia

La Svimez (Associazione per lo sviluppo del Mezzogiorno) pubblica ogni anno ricerche molto accurate sulla situazione economica e sociale delle regioni del Sud Italia. Dopo tanti anni di ombre più che di luci, quest’anno il Rapporto descrive una ripresa in atto nel Sud, perfino maggiore che in Italia. Nel 2015 il PIL italiano è difatti cresciuto dello 0,8%, nel solo Sud dell’1%.

Tra i fattori che hanno inciso maggiormente su questo dato positivo figurano: un’annata agraria molto favorevole, un uso maggiore dei Fondi strutturali messi a disposizione dall’Unione europea (soprattutto in regioni come Puglia e Basilicata, quest’ultima cresciuta del 5,5%), l’aumento sensibile del turismo, che la Svimez imputa anche alla congiuntura internazionale (Turchia e i paesi del Nord Africa sono considerati mete a rischio).

Anche sotto il profilo dei consumi c’è stato un aumento dello 0,3%, mentre per gli investimenti il segno più è stato dello 0,8%. Gli occupati sono cresciuti globalmente di 94.000 unità, grazie anche al Jobs Act, come ricorda la Svimez. I contratti a tempo indeterminato hanno riguardato 37.000 lavoratori.

La Svimez tuttavia frena facili entusiasmi, e classifica il 2015 come un anno eccezionale. I segni positivi probabilmente riguarderanno anche il 2016, ma con una crescita prevista solo dello 0,3%. Questo fa sì che i problemi strutturali che il Sud vive come una zavorra alla crescita rimarranno presenti, anche se sono in atto segnali di ripresa, sia da parte delle imprese che da parte delle famiglie.

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