Confartigianato: il cuneo fiscale sul lavoro è la priorità

L’assemblea 2016 di Confartigianato si è chiusa pochi giorni fa alla presenza delle massime cariche istituzionali del Paese. D’altronde in platea c’era un pezzo di società piuttosto importante, con 1.700 delegati della confederazione autonoma giunti da tutta Italia.

Il presidente di Confartigianato Giorgio Merletti ha messo l’accento sui limiti del “sistema Italia”, che strozzano le attività delle imprese. Nello specifico, ha citato il cuneo fiscale sul lavoro dipendente, che è salito fino al 49%, e la burocrazia del fisco, che fa perdere del tempo che potrebbe essere impiegato diversamente.

Al di là dei meriti riconosciuti all’azione di governo degli ultimi due anni, Merletti denuncia una situazione ancora insostenibile: “Il total tax rate, la somma di tutte le imposte pagate dalle imprese al lordo dei profitti, è pari al 64,8%, il più alto in Europa”.

Negli ultimi quattro anni inoltre sono scesi i finanziamenti agli artigiani. Secondo l’Ufficio studi di Confartigianato la diminuzione è stata di 11 miliardi di euro. Anche il Fondo centrale di garanzia deve “ritornare ad essere dedicato alle piccole imprese”, secondo Merletti, anziché “essere utilizzato dalle banche per garantire il vecchio credito”.

Infine il presidente di Confartigianato ha passato in rassegna le “buone” notizie. Dai numeri positivi dell’export nel 2015 delle piccole e medie imprese, alle innovazioni digitali che hanno portato alla nascita di nuove realtà oltre che a un incremento dell’occupazione, fino all’accordo con i sindacati per la riforma dei contratti.

In definitiva, un quadro a luci e ombre, che va aggiornato continuamente, e che non è avulso dalla situazione internazionale, tra cui la Brexit, di cui si è ovviamente discusso.

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