L’Italia invasa dai turisti fa salire il Pil

Giugno, luglio, agosto, settembre. In soli quattro mesi si concentra gran parte del turismo in Italia come in altri paesi. Naturalmente città come Roma, Firenze, Venezia hanno un flusso turistico importante anche in altri periodi dell’anno, ma per le località di mare si gioca tutto nella stagione estiva.

I numeri previsti per il 2016 sono incoraggianti. Secondo Federalberghi, saranno complessivamente 55 milioni i turisti nel 2016 (siamo quinti a livello mondiale), di cui 28 milioni di stranieri e 27 milioni di italiani. Oltre la metà di questi, e il 61% delle notti dormite, soggiornerà nelle destinazioni scelte in questo periodo.

I timori legati alle condizioni meteo e alla Brexit sono incognite che non dovrebbero pesare poi troppo sui flussi turistici. Un cambiamento però è già in atto da tempo: l’anticipo delle vacanze a giugno (vale soprattutto per gli italiani). Partendo difatti a giugno, anziché a luglio o ad agosto, gli sconti arrivano fino al 30% e visto che la vacanza rimane per molti un lusso, risparmiare può essere lo stimolo decisivo per partire.

Per quanto riguarda la nazionalità, i tedeschi sono i primi amanti del Belpaese (con 6,2 milioni di arrivi in tutto l’anno), seguiti da americani (2,4 milioni) e francesi.

E in Italia chi si sposta di più? Come è facile prevedere, sono i residenti in Lombardia, sia per il livello di benessere superiore ad altre Regioni, sia per la presenza di molti lavoratori provenienti dal Sud Italia.

Sul versante del bacino occupazionale e del Pil, va ricordato che le imprese del turismo danno lavoro nel periodo estivo a circa 1,1 milioni di persone, e contribuiscono al Pil italiano per oltre 170 miliardi di euro, pari all’11,8% del Pil (fonte Federalberghi). Un settore su cui inevitabilmente le politiche dello Stato e delle Regioni devono fare di più.

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