Nelle Marche un progetto da un milione di Euro per il Terzo Settore. L’assessore Latini: “al centro delle priorità regionali”

Il Terzo Settore è ormai una delle voci principali dell’economia nazionale, anche grazie all’erogazione di fondi dall’Unione Europea. Per ottimizzare la gestione delle risorse a disposizione e intercettare il flusso proveniente da Bruxelles, la Regione Marche ha pubblicato l’avviso di un progetto di interesse pubblico destinato agli operatori di settore. Il budget a disposizione della regione è di 980.451 Euro, fondi provenienti dal PNRR e da altri fondi europei. Vi sono alcuni vincoli: le attività proposte dal progetto dovranno svolgersi in tutte le province marchigiane e il numero di partner coinvolti dovrà essere di almeno 15 tra organizzazioni di volontariato e fondazioni.

La finalità è far sviluppare competenze e intrecciare rapporti fra i vari soggetti regionali che operano nel Terzo Settore. A ribadirlo è anche l’assessore al Volontariato Giorgia Latini: “il settore è al centro delle priorità regionali come dimostrano gli 1,9 milioni di Euro investiti in progetti di rete per contrastare la povertà, aiutare il tessuto associativo e fare interventi post-emergenza Covid19. Presto stanzieremo un altro milione”.

Il Terzo Settore è formato da Enti privati come accade nel mercato, ma opera con finalità di interesse pubblico esattamente come la pubblica amministrazione. I campi di intervento principali riguardano il volontariato, la lotta alla povertà, i beni comuni, lo sviluppo sociale e culturale. Negli ultimi anni, complici la grande crisi economica e la pandemia, in Italia il Terzo Settore è in netta crescita: nel 2019 in Italia erano registrate 362.634 aziende non profit, con un incremento dello 0,9% rispetto al 2018, per un impiego di 853.476 dipendenti.

Analizzando i dati per settore, esattamente una realtà non profit su tre riguarda lo sport. Seguono attività culturali e artistiche con 16,9%, attività ricreative e di socializzazione (13,6%), volontariato con il 10% e assistenza sociale e protezione civile (9,5%). Curioso il caso imprese sociali che rappresentano solo il 4,5% delle imprese non profit ma occupano oltre la meta dei dipendenti, precisamente il 53,8%.

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