Le donne sostengono l’agricoltura 2.0

Secondo un recente studio di Donne in Campo-Confederazione italiana agricoltori, in Italia sono in grande crescita le aziende agricole guidate da donne. Circa il 60% di queste sono piccole realtà molto radicate nel territorio, che puntano sull’eccellenza dei prodotti locali e per questo creano un bacino d’occupazione importante per le economie locali.

Ma di che tipo di aziende stiamo parlando? Per un terzo sono agriturismi e/o fattorie didattiche, per un altro terzo luoghi di produzione e lavorazione di prodotti. Sempre secondo questo studio, i ricavi derivanti dalle imprese gestite da donne sono del 15% più alti rispetto a quelle a conduzione maschile.

Tra quattro anni nel 2020, il 40% delle imprese agricole avrà come imprenditrice di primo piano una donna. Numeri importanti se si pensa che l’indotto delle imprese agricole si è allargato negli ultimi anni, sia per una maggiore valorizzazione dei prodotti Dop e Igp, sia per una crescita esponenziale degli agriturismi, scelti sia da italiani che stranieri come meta delle proprie vacanze o di semplici weekend.

Un altro elemento piuttosto interessante è la presenza di giovani nel primo settore. La Coldiretti, nel gennaio scorso, aveva stimato un +76% delle donne under 34 che avevano scelto di lavorare in agricoltura. È il segno della salute di un settore, che al giorno d’oggi ha saputo affrontare la crisi meglio di altri, nonostante tutte le difficoltà connesse ai cicli stagionali, agli eventi inattesi e ai costi delle innovazioni.

Per questo i Piani di sviluppo rurale approvati dalla Commissione europea, più altri bandi, vengono in soccorso dei giovani agricoltori che vogliono investire, rinnovando un settore dalle grandi potenzialità.

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