La Ex Ilva di Taranto si prepara a un nuovo passaggio di proprietà, con il termine per il ritocco delle offerte fissato a venerdì. A quel punto inizierà il negoziato con il nuovo acquirente, con Baku Steel tra i favoriti. Dopo la recente visita nello stabilimento pugliese, la delegazione azera ha incontrato il governo a Roma, segnale di un forte interesse per la trattativa.
Il ruolo dello Stato e le sfide ambientali
Durante il vertice a Palazzo Chigi, il governo ha confermato che lo Stato manterrà una quota minoritaria nella nuova compagine societaria, probabilmente attraverso Invitalia, con una partecipazione intorno al 10%. Questa soluzione è stata positivamente accolta dagli investitori e ha trovato il favore dei sindacati, che chiedono garanzie sul futuro occupazionale.
L’accordo definitivo dovrebbe arrivare entro giugno, ma dovrà fare i conti con il riesame dell’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA), cruciale per la decarbonizzazione e il passaggio ai forni elettrici. Il governo ha ribadito l’obiettivo di mantenere i livelli occupazionali, sia negli impianti che nell’indotto.
Sindacati: servono certezze per i lavoratori
Per la Fim-Cisl, l’attuale scenario rappresenta un segnale di speranza, ma è necessaria chiarezza sui tempi. La Fiom-Cgil sottolinea invece l’urgenza di un piano industriale solido, che punti su produzione e trasformazione dell’acciaio. La Uilm apre alla possibilità di interventi straordinari per scongiurare il rischio esuberi.
Dopo dodici anni di incertezze, lavoratori e sindacati attendono ora un accordo definitivo, che garantisca stabilità occupazionale e un rilancio sostenibile della più grande acciaieria d’Europa.