Sicilia. La lotta alla siccità passa per nuovi dissalatori

Schifani promette 290 milioni di euro per cinque nuovi impianti

Un investimento importante quello preannunciato all’Ansa da Renato Schifani, il presidente della Giunta regionale della Sicilia. Duecentonovanta milioni di euro per la costruzione di cinque nuovi dissalatori che si unirebbero ai tre ora in manutenzione, per costituire nell’Isola un vero presidio di acqua potabile per cittadini e agricoltori.

L’investimento dovrebbe avere la caratteristica del pubblico/privato, con la Regione affiancata dai privati, chiamati poi anche alla gestione degli impianti, che sono complessi, veri e propri stabilimenti industriali. Però l’annuncio è ancora molto lontano dalla loro effettiva realizzazione: senza intoppi ci vorranno almeno quattro anni e tutti sanno che gli intoppi nelle realizzazioni pubbliche per solito arrivano immancabili.

I dissalatori si sono resi indispensabili in situazioni come quelle siciliane: nei Paesi del Golfo Persico, per esempio, con temperature enormemente superiori a quelle dell’Isola non c’è mai carenza d’acqua potabile, proprio perché quei governi si appoggiano ai dissalatori per le reti idriche pubbliche, riuscendo a far crescere parchi e milioni di alberi.

Manca anche la disposizione degli impianti che produrrà, di sicuro, molta polemica perché non saranno tanti i comuni che lo vorranno vicino adducendo la produzione di “salamoia” che è il sottoprodotto della desalinizzazione, quale disagio ambientale.

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