Negli ultimi quattro anni, il lavoro somministrato ha coinvolto quasi 70mila lavoratori in Friuli Venezia Giulia, rappresentando il 15% dell’occupazione totale. Un dato che evidenzia una crescita rilevante rispetto al 2008, con una percentuale più che raddoppiata. Il 42% degli occupati in questo settore lavora in imprese con oltre 200 dipendenti, e tra le forme contrattuali rientra anche lo staff leasing, ovvero l’assunzione a tempo indeterminato da parte delle agenzie di somministrazione.
I dati emergono dalla Felsa Cisl, la Federazione dei lavoratori somministrati, autonomi e atipici, in occasione del congresso regionale che ha riconfermato Tommaso Billiani alla segreteria.
Secondo Billiani, il lavoro somministrato è ancora per il 70% temporaneo, il che lo rende poco stabile, ma rappresenta un’opportunità importante per l’inserimento o il reinserimento nel mondo del lavoro, sia per giovani che per lavoratori vicini alla pensione o colpiti da crisi aziendali. La speranza del sindacato è che questa tipologia contrattuale possa sempre più diventare un ponte verso un’assunzione a tempo indeterminato nelle aziende utilizzatrici.
Tra i settori che fanno maggiore ricorso al lavoro in somministrazione, si distinguono i servizi per l’occupazione femminile e la manifattura per quella maschile. Le figure più richieste includono operai generici per l’industria, addetti allo spostamento merci, servizi di igiene e pulizia, operatori di catene di montaggio, commessi e saldatori.
Il segretario generale nazionale della Felsa Cisl, Daniel Zanda, ha sottolineato l’importanza del rinnovo del contratto collettivo delle agenzie di somministrazione, che ha introdotto nuove tutele e prestazioni di welfare per i lavoratori. Tuttavia, la sfida principale resta garantire maggiore continuità lavorativa a chi è impiegato con contratti temporanei.