“La visibilità non è più un’opzione, ma un fattore determinante per il successo.” – afferma Ilio Stella, responsabile del reparto Si!Reputation di Pagine Sì! S.p.A. Nell’era dell’intelligenza artificiale e della comunicazione istantanea, essere presenti nei media permette di rafforzare la propria visibilità e credibilità agli occhi del pubblico. “Non si tratta solo di apparire, – continua Stella – ma di essere riconosciuti come autorevoli e competenti nel proprio settore. Essere rintracciabili all’interno di servizi giornalistici che raccontano la nostra storia o nei quali parliamo come esperti di settore, rafforza la nostra credibilità e ci posiziona come punti di riferimento nel nostro ambito”.
Oggi il modo in cui un’azienda o un professionista viene percepito non dipende solo dalla qualità del servizio offerto, ma da quanto e come questa qualità viene comunicata. Essere citati, intervistati o pubblicati su fonti autorevoli contribuisce a consolidare una reputazione solida e credibile. “Le persone si fidano di ciò che vedono e leggono nei canali che considerano affidabili, ed è lì che bisogna esserci.” – sottolinea Stella. A differenza della pubblicità tradizionale, la presenza nei media ha un impatto più profondo e duraturo: offre una legittimazione che va oltre la semplice promozione commerciale. Un articolo ben strutturato, un’intervista su una testata riconosciuta o una menzione in un approfondimento settoriale creano un valore che si accumula nel tempo, rafforzando la percezione di autorevolezza. Essere presenti nei media non significa solo raggiungere più persone, ma intercettare il pubblico giusto, ed in un contesto in cui la concorrenza è sempre più agguerrita, farsi riconoscere dal proprio pubblico, come esperti del proprio settore diventa un vantaggio competitivo irrinunciabile.
La reputazione però, si costruisce nel tempo, non basta una presenza occasionale nei media: serve continuità per rafforzare la percezione di autorevolezza e affidabilità. Le aziende e i professionisti più affermati conoscono questo aspetto e per questo li vediamo spesso ospiti o protagonisti all’interno di articoli e/o servizi giornalistici. “Non si tratta di voglia di apparire, ma di una strategia vincente.” – ribadisce Stella.
Oggi, la visibilità sui media non è più un privilegio di pochi ma un’opportunità per tutte le aziende e i professionisti che puntano su qualità, affidabilità e buoni comportamenti. “Noi di Pagine Sì! siamo stati di fatto i primi, ben oltre 10 anni fa, a creare questo servizio anche per le piccole imprese e i professionisti,” afferma con orgoglio Sauro Pellerucci fondatore della Human Digital Company umbra. “Siamo stati pionieri nell’offrire un supporto concreto alla costruzione della reputazione attraverso contenuti giornalistici, permettendo anche alle realtà più piccole di ottenere la visibilità che meritano. Oggi continuiamo su questa strada, mettendo a disposizione esperienza e strumenti innovativi per garantire ai nostri clienti un posizionamento solido e credibile.”
“Proprio in queste settimane stiamo lanciando un nuovo innovativo servizio che garantirà ai nostri clienti una visibilità costante e continua,” annuncia Pellerucci. “Un servizio che conferma il nostro primato nell’individuare la strategia più efficace, credibile e sostenibile nel tempo. Lo faremo con il nostro solito stile, senza promettere miracoli mediatici e con un grande rispetto verso il pubblico a cui sono destinati i nostri articoli. Per noi, rispetto significa portare vantaggio ai nostri clienti senza mai ricorrere a informazioni distorte o ingannevoli, perché amiamo ricercare gli imprenditori che hanno storie straordinarie da raccontare. Crediamo che una reputazione solida si costruisca sulla verità e sulla trasparenza, non su artifici comunicativi, quindi basiamo la nostra strategia su contenuti autentici e verificabili.” Conclude Pellerucci, che ha fatto del valore dell’integrità un principio cardine, al punto da dedicarvi un libro: “Il Mondo delle Persone per Bene” e da mesi è impegnato in incontri e tavole rotonde in tutta Italia, portando avanti il suo messaggio e contribuendo al dibattito sulla necessità di un’etica solida nella comunicazione e nel mondo professionale”.