A Roma, presso il Ministero del Made in Italy, si è tenuto il tavolo di confronto sul nuovo piano industriale di Eni Versalis. L’incontro, che ha visto la partecipazione di azienda e sindacati, è stato accompagnato da un presidio di lavoratori della Filctem CGIL, preoccupati per il destino degli stabilimenti, tra cui quello di Porto Marghera, che occupa circa 500 addetti.
Aprendo i lavori, il ministro Adolfo Urso ha ribadito l’impegno del governo nel rilancio dell’industria chimica italiana, considerata ancora un settore strategico. L’Italia, insieme alla Polonia e ad altri paesi, sta promuovendo a Bruxelles una revisione delle normative europee per garantire la sostenibilità delle industrie energivore, tra cui chimica, siderurgia, vetro e carta.
Il nodo del cracking e il futuro della chimica verde
Secondo la CGIL, la chiusura degli impianti di cracking porterebbe alla chiusura dell’intero settore petrolchimico italiano. Il dibattito si concentra ora sulla possibilità di un concreto passaggio alla chimica verde, un tema di cui si parla da anni, ma che finora non ha visto investimenti strutturali adeguati.