Dazi USA, allarme tra le imprese enogastronomiche: “Rischio crollo degli scambi”

Alla fiera "Levante Prof" di Bari, 400 aziende del Sud esprimono preoccupazione per le tensioni commerciali con gli Stati Uniti

Le imprese del settore enogastronomico italiano guardano con crescente apprensione ai possibili dazi imposti dagli Stati Uniti, una misura che potrebbe avere conseguenze pesanti sull’export di prodotti pugliesi e meridionali. Il tema è stato al centro della fiera “Levante Prof”, evento dedicato al Made in Italy agroalimentare, che ha riunito a Bari oltre 400 aziende del Sud.

Un settore in crescita, ma a rischio

Dalla panificazione alla pasticceria, fino ai vini pugliesi, l’export verso gli USA rappresenta una fetta importante del mercato. Ma l’incertezza economica e le tensioni commerciali internazionali rischiano di compromettere gli scambi, facendo temere un aumento dei prezzi e una diminuzione della domanda.

Nicola Insalata, produttore vinicolo, sottolinea il pericolo ai microfoni della Rai: “Gli Stati Uniti sono un mercato strategico per l’Italia e la Puglia, un eventuale dazio potrebbe penalizzarci pesantemente”. Preoccupato anche Michele Caruso, imprenditore nel settore della pasticceria: “La nostra filiera sta già subendo aumenti senza precedenti, una guerra commerciale sarebbe devastante”.

Strategie per affrontare la crisi

Di fronte a questa situazione, molte aziende stanno cercando di anticipare il problema, valutando strategie di adattamento. Francesco Balestrieri, esperto nel settore della panificazione, spiega: “Già operiamo negli USA e stiamo studiando le contromisure per proteggere il nostro mercato nel caso in cui i dazi vengano approvati”. Per Giovanni Di Marno, imprenditore pugliese, la soluzione passa attraverso una maggiore valorizzazione del brand Made in Italy: “Dobbiamo investire in comunicazione, partecipare a fiere internazionali e rafforzare la nostra presenza sui mercati”.

Il rischio di una guerra commerciale

L’industria enogastronomica italiana teme che un’escalation nei rapporti con gli Stati Uniti possa penalizzare un settore già colpito dall’aumento dei costi di produzione. Il dibattito sulle tariffe doganali resta aperto, ma gli operatori chiedono un dialogo diplomatico per scongiurare una guerra commerciale che danneggerebbe sia le aziende italiane che i consumatori americani.

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