Il Delta del Po, caratterizzato da una straordinaria biodiversità e fuori dai circuiti turistici di massa, è oggetto di un progetto innovativo che collega il mondo accademico e le eccellenze locali.
Il progetto “Le Mappe del Delta” coinvolge l’Università di Padova, il Parco Naturale Regionale Veneto del Delta del Po e la Fondazione Goletta L.A.B., con l’obiettivo di diffondere la ricerca oltre l’ambito accademico. Studio Bleu cura la comunicazione scientifica del progetto.
Sono stati avviati percorsi di ricerca collaborativa che coinvolgono le aziende locali e i docenti del Dipartimento di Biomedicina Comparata e Alimentazione (BCA) dell’Università di Padova.
Questi percorsi si concentrano sullo studio della biodiversità del Delta del Po, sugli effetti del cambiamento climatico e sulla valorizzazione di prodotti tipici come mieli rari, riso Igp, vongole e ostriche allevate con le maree.
La Laguna di Caleri, posizionata tra il Po di Levante e l’Adige, è non solo un’area con un’eccezionale biodiversità, ma anche un “laboratorio di ricerca all’aperto” per progetti sviluppati insieme agli allevatori di vongole. Il lavoro dei ricercatori e ricercatrici del Dipartimento BCA studiano l’impatto degli inquinanti sulle vongole, minacciate dal granchio blu, e la composizione del loro microbioma, utile per determinarne l’origine.
Un altro focus è l’allevamento sostenibile dell’ostrica rosa, basato su un metodo innovativo che simula le maree atlantiche, attraverso il movimento delle maree solari, ideato e brevettato da Florent Tarbouriech e introdotto in Italia da Alessio Greguoldo, in collaborazione con l’itticoltore francese. Le ostriche vengono incollate singolarmente, a mano, su corde collegate a un argano che le solleva dall’acqua simulando l’effetto delle maree atlantiche. La frequenza degli innalzamenti, regolata da un timer alimentato da pannelli fotovoltaici, consente di gestire la crescita del prodotto.
Università e aziende collaborano anche per trovare soluzioni contro la specie invasiva che minaccia i molluschi. Nella prima fase, docenti, ricercatori e ricercatrici, guide naturalistiche, imprenditori e imprenditrici locali hanno, dunque, collaborato per creare nuovi percorsi, migliorare la comunicazione della ricerca e avviare progetti di innovazione. Tra i temi centrali ci sono sia le produzioni alimentari d’eccellenza, come le vongole minacciate dal granchio blu e l’ostrica rosa sostenibile, nonché la tutela della fauna selvatica e lo sviluppo di un’offerta turistica connessa.
Altri aspetti riguardano la produzione biologica di riso Igp, frumenti ed erba medica, minacciata dall’aumento del cuneo salino e dalla presenza delle nutrie.
l miele del Delta del Po è oggetto di ricerca per garantirne la sicurezza e l’origine, evitando frodi alimentari.
Il progetto prevede anche la creazione di un hub per la conservazione della fauna selvatica, che fungerà da laboratorio di ricerca e spazio di divulgazione.
La comunicazione del progetto include podcast e mappe che raccontano e suggeriscono come esplorare il territorio attraverso itinerari turistici e scientifici.
Il Delta del Po, con la sua ricca biodiversità, è ideale per il turismo lento, come cicloturismo, ippoturismo, birdwatching e navigazione su piccole imbarcazioni.
La fase finale di lancio e disseminazione del progetto, attualmente in corso, si inserisce in un nuovo progetto di terza missione dell’Università di Padova , l’iniziativa RINASCO, che coinvolge vari dipartimenti per rigenerare consapevolmente natura, ambiente e salute.