Nonostante i progressi, la discriminazione di genere nel mondo del lavoro resta un problema significativo. È quanto emerge dai dati del progetto PARI, presentati dalla Cisl Veneto dopo il primo anno di applicazione del protocollo finanziato dalla Regione Veneto. L’iniziativa ha coinvolto aziende, istituzioni, associazioni e sindacati, con l’obiettivo di analizzare e contrastare differenze salariali, difficoltà di carriera e molestie nei luoghi di lavoro.
La cultura del lavoro deve cambiare
Secondo Stefania Botton, delegata alle politiche di genere della Cisl Veneto, la discriminazione nasce da un problema culturale, che va affrontato partendo dai principi fondamentali. Il progetto PARI ha evidenziato che le disparità di trattamento tra uomini e donne persistono, con un impatto negativo sulle opportunità professionali e sulla sicurezza delle lavoratrici.
Un mercato del lavoro più equo e inclusivo
L’obiettivo è costruire un mercato del lavoro più giusto e rispettoso delle differenze, ma il cambiamento trova ancora resistenze, specialmente da parte della componente maschile. Il coinvolgimento degli uomini in questa trasformazione è ancora troppo limitato, spesso per timore di perdere privilegi consolidati.
Un vademecum per contrastare le molestie
Tra le iniziative presentate, anche un vademecum rivolto ai delegati sindacali, per aiutarli a riconoscere, contrastare e prevenire le molestie sessuali nei luoghi di lavoro, oltre a fornire supporto alle lavoratrici vittime di violenza e discriminazioni.