La presenza del lupo in Trentino si conferma consolidata, con una popolazione stabile e un numero di branchi che non ha subito variazioni significative rispetto all’anno precedente. Il dato è stato anticipato durante l’ultima riunione del Tavolo grandi carnivori, sottolineando l’importanza della gestione della convivenza tra i lupi e le attività umane.
L’assessore alle foreste Roberto Failoni ha ribadito che la Provincia continuerà a lavorare con la massima trasparenza per informare i cittadini sui comportamenti corretti da adottare in presenza di lupi. L’attenzione sul tema è aumentata dopo l’attacco di un lupo a un cane a Canal San Bovo il 31 gennaio scorso.
Danni al bestiame e interventi di dissuasione
Tra dicembre 2024 e febbraio 2025, sono stati segnalati 17 episodi di predazione su bestiame e 11 investimenti stradali di lupi, quattro dei quali con animali che si sono poi allontanati. Parallelamente, alcuni esemplari confidenti sono stati avvistati in aree antropizzate, come a Castelfondo e in Val di Fassa, dove il personale forestale è intervenuto con tecniche di dissuasione, tra cui l’uso di pallettoni di gomma. Un terzo lupo è stato notato più volte nel basso Primiero.
Avvelenamenti e indagini in corso
Un episodio che ha destato particolare preoccupazione è stato il ritrovamento, il 1° febbraio a Barco di Levico, di quattro lupi morti, probabilmente a causa di avvelenamento. Il fatto è stato duramente condannato dai membri del Tavolo grandi carnivori, e sono in corso le indagini per individuare i responsabili.
Sicurezza: verso l’uso del bear spray
Prosegue inoltre il confronto con i Ministeri competenti per consentire l’uso del bear spray agli operatori del sistema di Protezione civile e ai custodi forestali nelle aree dove la presenza di grandi carnivori è più rilevante. Attualmente lo spray è considerato un’arma ed è in dotazione solo al Corpo forestale trentino. L’obiettivo è quello di estenderne l’uso anche ai cittadini, per garantire maggiore sicurezza.