L’economia tedesca, definita il “gigante addormentato d’Europa”, sta attraversando un periodo di recessione e incertezza politica, con conseguenze dirette anche sull’export italiano. Secondo il rapporto “Made in Italy in Germania” pubblicato dall’Ufficio Studi di Confartigianato, nel 2024 il mercato tedesco ha registrato un calo del 5,0% delle vendite italiane, mentre nel resto del mondo il Made in Italy è rimasto stabile (+0,2%). Questo significa che le imprese italiane hanno perso oltre 10 milioni di euro al giorno di esportazioni verso la Germania.
Un’economia tedesca in difficoltà
Dopo la Brexit, la Germania ha consolidato la sua posizione di prima economia dell’Unione Europea, rappresentando oltre il 25% del PIL comunitario. Tuttavia, il 2024 segna il secondo anno consecutivo di recessione, con un calo del PIL dello 0,2% dopo la flessione dello 0,3% nel 2023. Le prospettive per il 2025 sono deboli, con una crescita stimata di appena +0,3%, rivista al ribasso dal Fondo Monetario Internazionale.
Le cause della crisi economica tedesca sono molteplici:
- Bassa crescita del PIL negli ultimi cinque anni (+0,4%), tra le peggiori in Europa.
- Shock energetico post-invasione dell’Ucraina, con una dipendenza dal gas russo più alta rispetto alla media UE (65,4% contro il 40,9%).
- Crisi demografica e carenza di competenze, più marcata rispetto ad altri Paesi europei.
- Rallentamento del mercato cinese, con l’export tedesco in Cina in calo del 6,9% nel 2024, dopo l’-8,9% del 2023.
L’impatto della recessione tedesca sul Made in Italy
Il calo della domanda interna tedesca sta avendo ripercussioni significative su vari settori dell’export italiano:
- Manifattura e macchinari: -5,0% in media nazionale, con picchi negativi in Veneto (-10,7%) ed Emilia-Romagna (-9,2%).
- Automotive: nel 2024 la produzione di autoveicoli in Germania è scesa del 6,9%, con una perdita del 18,1% dal 2019.
- Macchinari industriali: tra le province più colpite figurano Reggio Emilia (-18,5%) e Padova (-18,2%), mentre Treviso, Torino e Monza-Brianza mostrano una lieve crescita.
Regioni e province più esposte
Alcuni territori italiani sono particolarmente dipendenti dal mercato tedesco. In termini di esportazioni manifatturiere, le regioni più esposte sono:
- Veneto (6,2% del valore aggiunto regionale).
- Piemonte (6,1%).
- Emilia-Romagna (6,0%).
- Trentino-Alto Adige (5,9%).
A livello provinciale, le realtà più vulnerabili sono:
- Chieti (12,5%), Piacenza (10,8%), Mantova (9,5%) e Reggio Emilia (8,9%).
- Seguono Vercelli (8,8%), Novara (8,7%), Bergamo (8,6%) e Vicenza (8,1%).
Quali prospettive per il 2025?
La situazione economica tedesca resta un fattore chiave per la stabilità dell’Unione Europea e per il sistema industriale italiano, il principale competitor della manifattura tedesca. Le politiche fiscali del futuro governo tedesco e l’andamento del mercato del lavoro saranno determinanti per una ripresa degli scambi commerciali tra Italia e Germania.