Borromini, sciopero contro la chiusura dello stabilimento di Colognola ai Colli

Protestano i lavoratori: 45 posti a rischio, i sindacati chiedono soluzioni alternative

Giornata di mobilitazione per i lavoratori dello stabilimento Borromini di Colognola ai Colli (Verona), che manifestano contro la chiusura annunciata dai fondi portoghesi Tangor e Teak, proprietari dell’azienda dal 2023. La Borromini, storica realtà specializzata nella costruzione di stampi per vetro e plastica, sarebbe in gravi difficoltà finanziarie, con un bilancio in perdita di 3 milioni di euro su un fatturato annuo di 5 milioni.

Secondo la FIOM Verona, la decisione mette a rischio 45 posti di lavoro. Il sindacato, insieme alla RSU aziendale, ha organizzato uno sciopero per contestare la chiusura e chiedere soluzioni alternative. Nonostante l’azienda disponga di un portafoglio crediti di 2 milioni di euro, con parte delle somme già incassate da clienti come Valeo e Marelli, i fondi proprietari non avrebbero mostrato disponibilità a esplorare altre strade, come il ricorso agli ammortizzatori sociali o la ricerca di nuovi investitori.

I lavoratori chiedono un confronto concreto sul futuro dello stabilimento e la tutela dell’occupazione. Un primo tavolo di discussione è previsto per domani in Regione, presso l’Unità di Crisi, dove si cercherà di individuare possibili soluzioni per evitare la chiusura definitiva.

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