Partite IVA in calo in regione, ma crescono gli over 65 autonomi

Diminuiscono le nuove aperture di attività, con un calo maggiore tra i 36-50enni. Aumentano invece gli over 65, soprattutto in agricoltura, sanità e attività professionali

professioni

Il numero di nuove partite IVA aperte nel 2024 in regione mostra un trend negativo: sono state 8.253, con un calo di 75 unità rispetto all’anno precedente. Questo dato, emerso da un’analisi dell’Ires basata su dati del Ministero dell’Economia, contrasta con l’andamento nazionale, che registra un incremento dell’1,3%.

Il trend nei territori provinciali

A livello territoriale, il calo è più marcato nelle province di Trieste e Pordenone, mentre l’Isontino segna un +1,2%, trainato dal settore della cantieristica. In passato, questa crescita era stata sostenuta anche dal boom delle attività di commercio online.

Il calo delle nuove iscrizioni riguarda principalmente le persone fisiche, con 209 unità in meno (-3,2%). Questa categoria comprende ditte individuali e lavoratori autonomi.

Chi apre (e chi no) una partita IVA

Non emergono differenze significative tra uomini e donne, con una riduzione leggermente più marcata per queste ultime. L’analisi per fascia d’età, invece, evidenzia una contrazione soprattutto tra i 36 e i 50 anni, mentre cresce leggermente la quota di aperture tra gli over 35.

Un dato particolarmente significativo riguarda gli over 65, che non si limitano ad andare in pensione ma scelgono sempre più spesso la strada dell’autonomia lavorativa. Nel 2024, le partite IVA aperte da questa fascia d’età sono state 215, con un incremento del 13%. I settori di maggiore interesse per questi “nuovi autonomi” sono agricoltura, sanità e attività professionali.

Un altro aspetto rilevante riguarda la provenienza geografica: una nuova ditta individuale su quattro è stata aperta da un cittadino nato all’estero, prevalentemente proveniente da paesi extra UE.

I settori più dinamici

Le attività professionali, scientifiche e tecniche si confermano tra le categorie con il maggior numero di nuove aperture, superando le 1.500 unità, anche se in leggera flessione. Il settore delle costruzioni torna a crescere, mentre l’agricoltura registra un calo netto.

L’andamento complessivo delle nuove partite IVA suggerisce una trasformazione del mercato del lavoro, con una contrazione tra le fasce tradizionalmente più attive e un aumento di iniziative imprenditoriali tra gli over 65 e i lavoratori stranieri.

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