A Bari il primo deposito doganale del gruppo Gts Spa

Nuova infrastruttura per potenziare la logistica delle merci in import

A partire da lunedì 17 febbraio, a Bari entrerà in funzione il primo deposito doganale del gruppo Gts Spa, specializzato nella gestione e movimentazione di volumi di merci, con particolare attenzione alle importazioni. L’iniziativa nasce dalla collaborazione tra Gts Next e il supporto tecnico delle aziende Overseas e Customs, divisioni della holding.

Secondo Giannico Lucivero, amministratore unico di Gts Next, questa infrastruttura permetterà di rafforzare l’offerta logistica, offrendo servizi doganali e un sistema di gestione integrato per le merci provenienti dall’estero. La posizione strategica, situata nella zona industriale di Bari, garantisce un accesso diretto alle principali vie di comunicazione, come aeroporto, porto e tangenziale, agevolando così la movimentazione delle merci sia nel mercato nazionale che internazionale.

Lucivero sottolinea che, nonostante la giovane età dell’azienda, fondata nel 2023, Gts Next è oggi un partner riconosciuto nel settore. L’azienda ha investito in innovazione e risorse professionali, oltre a strutture logistiche all’avanguardia, come il magazzino di 10.000 mq attivo nel 2024 a Bari. Questi investimenti hanno portato a una crescita del fatturato superiore al 23% e a un incremento del portafoglio clienti del 35% nell’ultimo anno.

Un’ulteriore novità riguarda il deposito fiscale ai fini Iva, come anticipato da Maurizio Fasulo, responsabile delle questioni doganali di Overseas e Customs. Questa soluzione permetterà alle merci importate di rimanere in sospensione dai tributi, consentendo il differimento del pagamento dell’imposta al momento dell’estrazione. Il vantaggio principale è la possibilità di mantenere le merci negoziabili fino alla loro destinazione finale, ottimizzando i flussi logistici e riducendo i costi per le aziende.

Infine, Fasulo evidenzia che uno degli obiettivi futuri è quello di espandere il numero di depositi fiscali per attrarre maggiori volumi di beni e facilitare le operazioni di importazione nel Mezzogiorno, un’area che ancora oggi affronta numerose difficoltà burocratiche nelle pratiche doganali.

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