Cartiere del Garda, operai in agitazione: “Ora basta sacrifici”

Dopo anni di riduzioni salariali, i lavoratori chiedono lo sblocco del premio di risultato. Sindacati uniti nella trattativa

Lo stato di agitazione alle Cartiere del Garda di Riva del Garda prosegue, con i lavoratori che chiedono lo sblocco del premio di risultato. La protesta, sostenuta dai sindacati Cgil, Cisl, Uil e Ugl, non è solo economica, ma una questione di principio e giustizia.

Il sacrificio del 2012 e le richieste dei lavoratori

Nel 2012, per evitare licenziamenti durante un periodo di crisi, gli operai accettarono una riduzione dei salari. Ora, però, l’azienda è tornata a produrre utili, e i lavoratori chiedono il giusto riconoscimento.

“I sacrifici non devono essere per sempre”, afferma Alan Tancredi, segretario Uilcom Uil Trentino, sottolineando come i lavoratori abbiano sostenuto l’azienda nel momento difficile, mentre ora gli utili vengono reinvestiti senza benefici per chi ha contribuito a salvare la fabbrica.

Inflazione e potere d’acquisto

Il tema diventa ancora più urgente in un periodo in cui l’inflazione erode gli stipendi, che nelle Cartiere variano tra 1.400 e 2.000 euro a seconda dei turni e delle mansioni. Norma Marighetti, segretaria Slc Cgil Trentino, evidenzia inoltre la necessità di un dialogo chiaro e di regole rispettate nel confronto con l’azienda.

Verso un accordo?

Nonostante la trattativa sia in corso, i lavoratori restano in stato di agitazione, chiedendo risposte concrete e un riconoscimento per i sacrifici fatti.

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