Il meccanismo del click day per l’ingresso dei lavoratori migranti in agricoltura si è rivelato inefficace, con le quote esaurite in pochi minuti e senza la certezza che i lavoratori arrivino quando necessario. Coldiretti chiede quindi di superare questo sistema, che non risponde alle esigenze del settore agricolo né a quelle dei lavoratori stranieri.
Il problema della disponibilità dei lavoratori
Uno dei principali problemi del sistema attuale è che non tutti i lavoratori richiesti risultano poi effettivamente disponibili. Nel 2024, secondo una stima Coldiretti, solo il 70% della quota gestita dalle associazioni agricole è stato effettivamente coperto. Il dato è ancora più critico nel 2023, quando la percentuale era scesa a un terzo.
Questi numeri evidenziano la necessità di una gestione diretta e di un maggiore coinvolgimento delle associazioni datoriali agricole, per evitare infiltrazioni criminali e truffe nel processo di assegnazione dei posti di lavoro. Un ulteriore ostacolo è rappresentato dai consolati, dove spesso si verificano ritardi burocratici che complicano l’invio e la gestione delle domande di ingresso.
Il problema del lavoro sommerso e delle agromafie
Le anomalie del sistema attuale hanno portato alla creazione di una forza lavoro irregolare, costituita da lavoratori stagionali che, per timore di perdere opportunità future, non rientrano nei loro Paesi di origine. Questo fenomeno alimenta il lavoro nero e il caporalato, favorendo l’infiltrazione delle agromafie. Coldiretti sottolinea la necessità di regolarizzare questi lavoratori, garantendo trasparenza e tutelando sia le aziende che i migranti.
La formazione nei Paesi di origine
Un altro passo fondamentale per migliorare il sistema è la formazione della manodopera nei Paesi di origine. Coldiretti, insieme a Filiera Italia, all’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM) e a E4Impact, ha avviato un progetto per la formazione di lavoratori specializzati in Egitto, Marocco e Costa d’Avorio. L’obiettivo è superare l’idea che l’agricoltura necessiti solo di braccianti e formare figure professionali qualificate, come piloti di droni e tecnici specializzati in Agricoltura 4.0.
La richiesta di una riforma del sistema
Alla luce di queste problematiche, Coldiretti sollecita una riforma strutturale del sistema di assegnazione delle quote di ingresso, per garantire una migliore programmazione della manodopera, evitare distorsioni e favorire la legalità nel settore agricolo.