Il settore alberghiero e della ristorazione in Friuli Venezia Giulia registra un’importante crescita, sia in termini di numero di imprese che di occupazione. Secondo i dati presentati alla seconda edizione di Horeca Next a Pordenone, il comparto terziario della regione conta 61mila imprese, di cui 14mila nel solo territorio pordenonese.
Le attività alberghiere e della ristorazione rappresentano il 14% delle imprese del terziario a Pordenone e il 18% di quelle turistiche a livello regionale. Il settore impiega complessivamente il 10% dei lavoratori del Friuli Venezia Giulia e il 6% di quelli della provincia di Pordenone, evidenziando il suo ruolo chiave nell’economia locale.
Crescita dell’occupazione e delle imprese
Secondo un’analisi condotta da Ires Fvg sui dati Inps, il numero di lavoratori impiegati nel comparto alberghiero e della ristorazione è aumentato significativamente nel periodo 2014-2023. Gli occupati nel settore alberghiero sono passati da 5.252 a 7.308, con un incremento del 39%, mentre nella ristorazione l’aumento è stato ancora più marcato, passando da 19.618 a 31.748 lavoratori (+62%).
Anche il numero di imprese con dipendenti è in crescita:
- Nel settore dell’alloggio, le aziende sono passate da 521 a 589 (+13%)
- Nella ristorazione, le imprese sono aumentate da 3.910 a 4.371 (+12%)
Retribuzioni superiori alla media nazionale
Oltre all’aumento degli occupati, il Friuli Venezia Giulia si distingue anche per le retribuzioni superiori alla media nazionale. Nel settore alberghiero, il salario medio annuo è di 13.681 euro, rispetto ai 13.380 euro a livello nazionale. Nel comparto della ristorazione, la retribuzione media è di 10.902 euro, contro i 10.037 euro della media italiana.
Formazione e ricerca di personale qualificato
La domanda di personale qualificato continua a crescere, con una particolare richiesta per camerieri e baristi. Tuttavia, le imprese del settore segnalano difficoltà nel reperire figure professionali adeguate. In risposta a questa esigenza, il 30,8% delle imprese si è rivolto ad associazioni di categoria per il supporto nella formazione, mentre il 28,2% ha scelto di collaborare con enti specializzati.