L’Agricoltura Italiana ha un ruolo sempre più rilevante nella produzione di energia rinnovabile, con un contributo attuale pari all’11% del totale nazionale. Questo risultato è stato raggiunto grazie a 48mila impianti per una capacità installata di 5 GW e una produzione complessiva di 13 TWh. Tuttavia, il potenziale di crescita è significativo: il settore potrebbe arrivare a coprire fino al 22% dell’energia elettrica rinnovabile se si includessero anche i terreni non direttamente legati alle aziende agricole.
Questi dati emergono dal primo Rapporto sulle Agroenergie, presentato a Roma da Confagricoltura con il sostegno di Enel. Il documento, basato su analisi di mercato, database pubblici e un’indagine su 400 aziende agricole di medie-grandi dimensioni, offre una panoramica della situazione attuale e delle prospettive di sviluppo fino al 2030.
Le agroenergie come opportunità per le aziende agricole
Secondo Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura, l’investimento nelle agroenergie ha già migliorato le performance delle imprese agricole, permettendo loro di diversificare le fonti di reddito e contribuire alla transizione ecologica. La produzione di energia rinnovabile, infatti, non solo riduce le emissioni, ma rappresenta anche una leva strategica per la sostenibilità economica e ambientale del comparto agricolo.
Anche Enel sottolinea l’importanza dell’agricoltura nel processo di decarbonizzazione. Nicola Lanzetta, direttore Italia di Enel, ha dichiarato che il nuovo Piano Industriale 2025-2027 della società punta su reti più efficienti ed elettrificazione, supportando le aziende agricole con soluzioni tecnologiche innovative per accelerare la transizione energetica.
Prospettive di crescita e nuove strategie
Attualmente, le fonti rinnovabili analizzate dall’Osservatorio sulle Agroenergie – bioenergie, idroelettrico e fotovoltaico – superano i 57 GW di capacità installata, concentrati principalmente nella Pianura Padana (Lombardia, Emilia-Romagna, Veneto e Piemonte). Entro il 2030, il settore agricolo potrebbe generare fino al 10% dell’energia elettrica rinnovabile nazionale e raggiungere il 22% includendo anche altri terreni utilizzabili.
Un elemento chiave per il futuro saranno le Comunità Energetiche Rinnovabili (CER), che permettono alle aziende agricole di produrre, condividere e consumare energia pulita, aumentando l’autosufficienza energetica e ottimizzando i costi. Con la fine del PNRR nel 2026, sarà necessario delineare nuove strategie per sostenere questa evoluzione e rafforzare la sinergia tra agricoltura ed energia.
L’Osservatorio sulle Agroenergie, avviato oggi da Confagricoltura, si propone di monitorare e supportare questo percorso di innovazione, evidenziando il contributo fondamentale del settore primario alla transizione energetica e alla sostenibilità ambientale del Paese.