Le organizzazioni sindacali dei metalmeccanici Fim, Fiom e Uilm lanciano un appello al ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, affinché intervenga urgentemente nella vertenza che coinvolge Berco, azienda controllata dal gruppo Thyssenkrupp. I sindacati chiedono che venga posta fine alla gestione dell’attuale management, accusato di decisioni unilaterali a discapito dei lavoratori.
Licenziamenti collettivi e tagli ai salari: l’accusa dei sindacati
La tensione è salita dopo che Berco ha annunciato una nuova procedura di licenziamenti collettivi, senza coinvolgere le istituzioni italiane e senza considerare il lavoro svolto dal ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit) per trovare soluzioni alla crisi aziendale. Secondo i sindacati, l’azienda avrebbe scaricato ingiustamente la responsabilità su Fim, Fiom e Uilm, quando in realtà la dirigenza non avrebbe mai voluto realmente aprire un dialogo sulle soluzioni possibili.
I sindacati respingono con forza la proposta aziendale di cancellare completamente la contrattazione aziendale e ridurre i salari di oltre il 40%, definendola inaccettabile e priva di giustificazioni economiche.
Mobilitazioni in corso e richiesta di un intervento istituzionale
Fim, Fiom e Uilm confermano che la mobilitazione dei lavoratori proseguirà fino a quando non arriveranno risposte chiare sul futuro dell’azienda e sulla tutela dell’occupazione. Copparo e Castelfranco meritano di più, sottolineano i sindacati, facendo riferimento ai principali stabilimenti italiani di Berco.
L’azienda, secondo le sigle sindacali, sta volutamente ignorando il confronto istituzionale, nonostante sia già programmato un incontro il 13 febbraio presso il Mimit. La gestione attuale viene definita provocatoria, non solo nei confronti dei lavoratori e dei loro rappresentanti, ma anche verso le istituzioni italiane.
Fim, Fiom e Uilm chiedono quindi al ministro Urso di convocare al più presto i vertici di Thyssenkrupp per riportare equilibrio nella gestione della crisi e fermare le decisioni unilaterali che mettono a rischio posti di lavoro e condizioni salariali.