Sono trascorsi tre anni, ma è bastato poco per comprendere che l’Accordo di Programma si è rivelato un clamoroso spreco di tempo e una sceneggiata senza risultati concreti. È questa la posizione netta dell’assessore allo Sviluppo Economico della Regione Umbria, Francesco De Rebotti, che critica aspramente la gestione della vicenda.
Il nodo cruciale? Il costo dell’energia
Fin dall’inizio, il vero ostacolo è stato evidente: il costo dell’energia. I continui rinvii per la firma, ufficialmente giustificati dalla vicinanza delle elezioni regionali, si rivelano oggi una strategia inutile e dannosa, un tentativo sterile di rimandare una soluzione mai realmente costruita.
A rischio il futuro di AST e i posti di lavoro
L’incertezza attuale rischia di compromettere il destino di AST, con ripercussioni sull’occupazione e su un progetto industriale strategico, che include investimenti ambientali cruciali. Nonostante gli sforzi per individuare alternative nel settore energetico, l’unico spiraglio concreto rimane l’iniziativa della Regione sulle concessioni, che potrebbe portare benefici alle imprese umbre solo a partire dal 2029.
Ora serve un intervento immediato del governo
Dopo la netta presa di posizione di AST, diventa fondamentale riportare subito la questione sul tavolo del governo, senza ulteriori ritardi o disimpegni da parte di nessun attore coinvolto.
“Lo dobbiamo ai lavoratori e alla comunità”
L’urgenza della situazione impone un’azione concreta: per questo motivo, la Regione Umbria richiama a Terni i rappresentanti del Parlamento Italiano ed Europeo e chiede l’immediata convocazione del tavolo ministeriale per discutere il progetto industriale di AST.
Il tempo delle attese è finito: ora servono soluzioni concrete.