Accordo di programma Ast: sindacati in pressing per chiarezza e sviluppo

CGIL, CISL e UIL di Terni chiedono risposte concrete su investimenti, occupazione e futuro industriale

ast

Le sigle sindacali CGIL, CISL e UIL di Terni hanno preso parte all’incontro convocato nei giorni scorsi dalla Regione, su sollecitazione delle organizzazioni di categoria, per fare il punto sullo stato di avanzamento dell’Accordo di Programma relativo ad Arvedi Acciai Speciali Terni (AST).

I sindacati, in linea con le richieste delle federazioni metalmeccaniche, ribadiscono il loro pieno supporto nella trattativa, sottolineando l’importanza di definire prospettive chiare sia per lo sviluppo industriale del sito che per la tutela dell’occupazione.

Accordo di Programma: un’occasione da non sprecare

L’Accordo di Programma rappresenta un’opportunità strategica che non può essere dispersa, ma deve anche servire a rafforzare il dialogo tra le parti sociali e le istituzioni. Terni è storicamente un punto di riferimento per l’industria manifatturiera e per il sindacalismo: è essenziale preservare e rilanciare queste relazioni industriali, affinché possano continuare a generare valore per il territorio.

I sindacati hanno evidenziato la necessità di accelerare il processo decisionale, portando a una conclusione chiara la richiesta avanzata dal Gruppo Arvedi al Governo, relativa al sostegno pubblico al piano di investimenti privato. È tempo che istituzioni e azienda si assumano la responsabilità di firmare – o meno – l’accordo, ponendo fine a un periodo di incertezza che pesa sul futuro dello stabilimento e dei lavoratori.

Il futuro di Ast tra investimenti e sostenibilità

Indipendentemente dall’esito dell’Accordo di Programma, resta prioritaria l’elaborazione e la condivisione di un Piano Industriale solido e ambizioso, capace di garantire ad Ast un ruolo di primo piano nel mercato globale. Un piano che tenga conto del valore strategico dell’azienda a livello locale, nazionale ed europeo, e che si articoli su quattro pilastri fondamentali:

  • Salvaguardia della produzione di acciai speciali, elemento chiave per il settore industriale italiano;
  • Investimenti mirati allo sviluppo commerciale, all’innovazione dei processi e all’ampliamento dell’offerta di prodotti;
  • Piano ambientale strutturato, con risorse adeguate per la transizione ecologica e la sostenibilità delle attività produttive;
  • Tutela occupazionale, con garanzie per lavoratori diretti, impiegati, quadri e per l’indotto.

CGIL, CISL e UIL riconoscono il potenziale di Arvedi Ast come attore globale in grado di affermarsi nei mercati internazionali, rafforzando standard di eccellenza sia in termini di qualità del lavoro che di rispetto ambientale.

Un nuovo Patto di Territorio per il rilancio di Terni

I sindacati tornano a sollecitare l’istituzione di un nuovo Patto di Territorio, che superi l’attuale quadro di riferimento per integrarlo con strumenti più efficaci. Serve una visione d’insieme che metta al centro la sostenibilità economica, ambientale e sociale, sfruttando le opportunità offerte dai fondi europei e dai nuovi incentivi per la transizione industriale.

Pensare a un Patto di Territorio rinnovato significa costruire un modello di sviluppo capace di valorizzare le risorse disponibili, rendere il territorio più competitivo e attrattivo per nuovi investimenti, creare occupazione stabile e migliorare la qualità della vita della comunità ternana.

La sfida è chiara: passare dalle parole ai fatti per dare a Terni e al suo distretto industriale un futuro solido e sostenibile.

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