Trieste, in 2.000 in piazza contro la desertificazione industriale

Sindacati, istituzioni e cittadini uniti per difendere l’industria e i posti di lavoro

Circa 2.000 persone sono scese in piazza a Trieste per manifestare contro la desertificazione industriale, un fenomeno che sta mettendo a rischio centinaia di posti di lavoro nel capoluogo giuliano. La mobilitazione, organizzata da Fiom, Fim e Uilm con l’adesione dell’Usb, ha visto la partecipazione di istituzioni, rappresentanti delle categorie economiche e anche del vescovo Enrico Trevisi.

Il cuore della protesta riguarda le recenti crisi aziendali di Flex, Tirso e U-Blox, che potrebbero portare alla perdita di circa 800 posti di lavoro. Tuttavia, i sindacati sottolineano che queste vertenze rappresentano solo la punta dell’iceberg di un problema più profondo, che affonda le radici in una progressiva deindustrializzazione del territorio.

Secondo Antonio Rodà di Uilm, è necessario sensibilizzare l’intera comunità sull’importanza dell’industria per il benessere e la ricchezza del territorio. Rodà ha anche puntato il dito contro il comportamento delle multinazionali, accusate di abbandonare le proprie responsabilità nei confronti dei lavoratori.

Dello stesso avviso Massimiliano Generutti di Usb, che ha chiesto un cambio radicale della legislazione per contrastare le delocalizzazioni e tutelare i settori strategici, arrivando persino a proporre la nazionalizzazione e l’esproprio di alcune aziende.

Anche la Regione Friuli Venezia Giulia ha espresso una posizione chiara, attraverso le parole dell’assessore alle Attività produttive Sergio Emidio Bini: il territorio non deve essere terra di conquista per le multinazionali “mordi e fuggi”, e i lavoratori devono essere rispettati.

Da parte sua, Michelangelo Agrusti, presidente di Confindustria Alto Adriatico, ha sottolineato come in alcuni casi si stiano trovando soluzioni positive, come per Tirso, e ha espresso fiducia sulla possibilità di salvare anche le altre realtà in crisi.

Il sindaco di Trieste, Roberto Dipiazza, ha voluto rassicurare i cittadini, affermando che la città non è priva di industria. Ha ricordato i nuovi insediamenti industriali, come quelli di British American Tobacco e Barilla, e ha ribadito che il Comune continuerà a supportare i lavoratori e a cercare soluzioni concrete per evitare la perdita di occupazione.

Subscribe
Notificami
guest
0 Commenti
Inline Feedbacks
View all comments

Articoli correlati

donne impresa
L'occupazione femminile in Friuli Venezia Giulia cresce, riducendo il gender gap...

Altre notizie

Altre notizie