Il traffico pesante lungo l’asse del Brennero continua a subire forti rallentamenti, aggravati dal collo di bottiglia rappresentato dal ponte Lueg in Austria, dove una corsia unica sta provocando ritardi significativi. Per contrastare l’impatto sull’economia e ridurre i disagi per la popolazione, le Camere di commercio di Trento e Bolzano propongono di trasferire il maggior numero possibile di mezzi pesanti dalla strada alla ferrovia.
A tal fine, si sta valutando la possibilità di sfruttare il terminal merci di Trento, una risorsa che potrebbe migliorare la gestione del traffico. Secondo una nota congiunta degli enti camerali delle due province, è cruciale massimizzare il potenziale dell’interporto di Trento e, contemporaneamente, potenziare i terminal in Austria, Germania e Verona per rendere il trasporto ferroviario più competitivo rispetto alla strada.
L’interporto di Trento è un nodo logistico strategico, già indicato nelle scorse settimane da Enzo Viglietti e Pina Lopardo del Comitato mobilità sostenibile del Trentino, per il servizio di autostrada viaggiante (RoLa), che permette il trasferimento dei mezzi pesanti su convogli ferroviari. Questa soluzione potrebbe contribuire a decongestionare il traffico e ridurre l’impatto ambientale del trasporto su gomma.
Secondo il comunicato, la società Rail Cargo dispone ancora di margini di crescita significativi. Attualmente, nel 2024, l’azienda ha operato con una capacità limitata a 42 mezzi pesanti al giorno, suddivisi tra 21 in direzione sud e 21 in direzione nord, per sei giorni alla settimana. Tuttavia, secondo le stime, il servizio potrebbe essere ampliato fino a 12 coppie di treni al giorno, portando il numero totale a 8.760 treni all’anno, con la possibilità di trasportare 183.960 veicoli pesanti.
Le Camere di commercio sottolineano che un tale incremento rappresenterebbe un notevole passo avanti rispetto ai soli 13.104 mezzi trasportati nel 2024. Tuttavia, per rendere questo scenario realizzabile, sarà necessario aumentare il numero di treni, tracce ferroviarie e macchinisti disponibili. Solo così sarà possibile trasformare il trasporto ferroviario in un’alternativa concreta e competitiva rispetto alla viabilità su gomma, riducendo l’impatto del traffico sull’asse del Brennero.