Il gruppo Benetton, nel pieno della sua riorganizzazione industriale, sta valutando un cambio degli orari di lavoro come parte della strategia per affrontare la crisi. La proposta prevede il superamento dell’attuale sistema 6×6 (sei ore per sei giorni) in favore del 8×5 (otto ore per cinque giorni).
L’idea è stata accolta con apertura ma anche con cautela dai rappresentanti sindacali Massimo Messina (Filctem Cgil), Gianni Boato (Femca Cisl) e Francesca Mazzoli (Uiltec Uil), che chiedono una programmazione chiara e a lungo termine. “Il turno deve essere pianificato su almeno sei mesi”, hanno dichiarato, sottolineando la necessità di garantire ai lavoratori, inclusi quelli con contratti in somministrazione, la possibilità di organizzare il proprio tempo libero. I sindacati respingono qualsiasi ipotesi di “flessibilità selvaggia” imposta dall’azienda.
Regole chiare per i turni e tutela dei lavoratori
Secondo i sindacati, il ritorno al classico 8×5 deve essere accompagnato da una regolamentazione uniforme per garantire condizioni eque a tutti i dipendenti. La proposta prevede due turni fissi (6-14 e 14-22), mentre per alcuni reparti, come l’e-commerce, il secondo giorno di riposo sarà a scorrimento.
Un nodo centrale della trattativa riguarda proprio il settore e-commerce, che negli ultimi anni ha visto una forte espansione e un aumento dei contratti in somministrazione. I sindacalisti denunciano che molti lavoratori ricevono il piano turni solo una settimana alla volta, rendendo impossibile una corretta conciliazione tra vita privata e lavoro. “Non è accettabile che i turnisti sappiano se lavoreranno di giorno o di notte solo il mercoledì della settimana precedente”, hanno affermato.
Il confronto tra sindacati e azienda prosegue, con l’obiettivo di trovare una soluzione che garantisca maggiore stabilità organizzativa ai dipendenti, evitando modifiche improvvise ai turni e garantendo una migliore qualità della vita lavorativa.