La crisi della Berco, azienda specializzata nella produzione di componenti per macchine movimento terra cingolate, si aggrava con la decisione di disdire il contratto aziendale. La notizia ha scatenato forti proteste da parte dei sindacati Fiom, Fim e Uilm, che denunciano il rischio per circa 480 posti di lavoro tra gli stabilimenti di Copparo (Ferrara) e Castelfranco Veneto (Treviso).
Scioperi e mobilitazione fino al 13 febbraio
In risposta alla decisione dell’azienda, i lavoratori hanno proclamato una fase di mobilitazione, con scioperi giornalieri fino al 13 febbraio, quando è previsto un tavolo di discussione al Ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit).
Secondo i sindacati, la Berco – controllata dalla multinazionale tedesca Thyssenkrupp – sta imponendo un “ricatto” ai dipendenti, chiedendo la cancellazione del contratto integrativo aziendale (Ccia) e la rinuncia alla contrattazione sulle condizioni di utilizzo degli ammortizzatori sociali, sia per il presente che per il futuro.
La richiesta dei sindacati: stop alla disdetta del contratto
Le organizzazioni sindacali chiedono all’azienda di ritirare la disdetta del contratto e di aprire un confronto serio sull’uso degli ammortizzatori sociali, con l’obiettivo di evitare i licenziamenti.