L’integrazione graduale dei Balcani, dell’Ucraina e della Moldavia nelle catene di valore dell’Unione Europea rappresenta un passaggio fondamentale per rafforzare la resilienza e la competitività industriale del continente. Questo il messaggio chiave lanciato dal ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, durante il Consiglio congiunto Competitività e Commercio in corso a Varsavia.
Secondo Urso, il coinvolgimento dei Paesi candidati non è solo una scelta politica, ma anche un’opportunità per potenziare i settori strategici dell’economia europea. Materie prime critiche, energia rinnovabile, produzione agricola, siderurgia, digitale e Spazio sono alcuni degli ambiti in cui questi Paesi potrebbero apportare un contributo significativo.
Una visione strategica per l’industria europea
Il ministro ha sottolineato l’urgenza di un’azione coordinata e lungimirante, affinché l’UE sviluppi una politica industriale, energetica e ambientale capace di integrare i nuovi partner e potenziare la competitività europea a livello globale.
L’attenzione si concentra in particolare sui Balcani, dalla Serbia all’Albania, ma anche su Ucraina e Moldavia, realtà fondamentali nel quadro geopolitico attuale. L’inclusione di questi Paesi nelle catene di valore europee potrebbe garantire una maggiore stabilità economica e una riduzione delle dipendenze da fornitori esterni.
Materie prime ed energia al centro della cooperazione
Tra i settori più rilevanti per questa integrazione emergono le materie prime critiche, essenziali per la transizione energetica e digitale, e le energie rinnovabili, sempre più strategiche nel contesto europeo. Anche la produzione agricola e l’industria siderurgica potrebbero beneficiare di una maggiore sinergia tra UE e Paesi candidati.
Urso ha infine ribadito l’importanza di un approccio proattivo per costruire un’Europa più forte, competitiva e autonoma in un contesto globale sempre più complesso.