La Regione Sardegna partecipa al progetto “Digitalmentis”, promosso dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy, con l’obiettivo di migliorare le competenze digitali dei consumatori adulti e dei soggetti vulnerabili. Per la realizzazione delle attività previste, alla Sardegna sono stati assegnati 105.546 euro, a cui si aggiungono ulteriori 365.800 euro stanziati nell’ambito del nuovo bando sportelli ministeriale, destinati a finanziare la rete regionale di sportelli a tutela dei consumatori.
L’iniziativa si inserisce in una più ampia strategia di educazione digitale nazionale, finalizzata a ridurre il digital divide e semplificare il rapporto tra cittadini e pubblica amministrazione. A livello europeo, la transizione digitale è considerata una delle principali sfide per i consumatori, in particolare anziani e soggetti fragili. Per affrontarla, sono state elaborate linee guida volte a garantire che tutti i cittadini possano esercitare consapevolmente i propri diritti anche nel mondo digitale.
Secondo l’Assessore Regionale al Turismo e Commercio, Franco Cuccureddu, il progetto si allinea agli obiettivi fissati dalla Strategia Nazionale per le Competenze Digitali, che punta a colmare il divario tecnologico con gli altri Paesi europei e a ridurre le disuguaglianze digitali interne al territorio sardo, con traguardi specifici da raggiungere entro il 2026.
Per l’attuazione delle iniziative, il Servizio Programmazione alle Imprese dell’Assessorato del Turismo avvierà un confronto con le associazioni dei consumatori iscritte all’elenco nazionale, al fine di selezionare i soggetti attuatori dei progetti di tutela del consumatore finanziati dal Ministero. Questi dovranno costituirsi in ATS (Associazioni Temporanee di Scopo) e avere una sede operativa in Sardegna, garantendo la presenza di sportelli territoriali per l’assistenza ai cittadini.
Grazie a “Digitalmentis”, la Sardegna compie un passo importante verso l’inclusione digitale, rafforzando le competenze informatiche dei cittadini e rendendo più accessibili i servizi pubblici, con un’attenzione particolare alle fasce più vulnerabili della popolazione.