Granchio blu in Veneto, l’allarme degli esperti: un parassita lo rende immangiabile

Uno studio conferma la presenza del parassita Hematodinium sp. nel granchio blu, alterandone il sapore e influenzandone la commerciabilità

Il granchio blu, crostaceo che negli ultimi anni ha causato gravi danni alla produzione di vongole in Veneto e Romagna, è stato colpito da un parassita che compromette la qualità della sua carne. Secondo uno studio condotto dall’Istituto Zooprofilattico delle Venezie, il responsabile è il parassita Hematodinium sp., che provoca la cosiddetta “Bitter Crab Disease” (BCD), rendendo la carne del granchio dal sapore amaro e potenzialmente poco appetibile per il consumatore.

I risultati della ricerca, finanziata dal Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste (MASAF), hanno evidenziato come il parassita influenzi negativamente il metabolismo del granchio, riducendo i livelli di glucosio nell’emolinfa e di glicogeno nell’epatopancreas. I sintomi osservati includono letargia, minor resistenza al trasporto e una ridotta vitalità, condizioni che incidono direttamente sulla commercializzazione del prodotto.

Gli esperti sottolineano che, pur non essendo pericoloso per l’uomo, il consumo di granchio blu crudo o poco cotto potrebbe esporre a rischi sanitari, come infezioni gastrointestinali dovute a vibrioni presenti sull’esoscheletro. Si raccomanda quindi la cottura adeguata per evitare complicazioni di salute.

Lo studio ha coinvolto l’analisi di 225 esemplari di granchio blu raccolti da sette aree lagunari del Nord Adriatico, tra cui Grado, Marano Lagunare, Chioggia e Goro, attraverso tecniche avanzate come la real-time PCR e analisi istologiche. I dati hanno rivelato una prevalenza del parassita del 33% in Veneto e del 97% in Emilia-Romagna, mentre nessuna traccia è stata rilevata in Friuli Venezia Giulia.

Gli impatti economici e ambientali di questa infezione preoccupano il settore della pesca, che si trova a fronteggiare una duplice sfida: da un lato il controllo dell’infestazione del granchio blu nelle lagune, dall’altro la riduzione della qualità del prodotto commercializzabile. I ristoratori, che negli ultimi tempi avevano inserito il crostaceo nei propri menù, potrebbero ora trovarsi costretti a rivedere le ricette per contrastare l’amaro retrogusto causato dall’infezione.

Secondo gli scienziati, la presenza di Hematodinium sp. potrebbe avere effetti significativi sulla popolazione del granchio blu, compromettendone la sostenibilità a lungo termine. Tuttavia, ulteriori studi sono necessari per valutare l’evoluzione del fenomeno e le possibili strategie di contenimento.

 

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