Le esportazioni del Veneto verso gli Stati Uniti costituiscono il 9,3% del totale regionale, con un valore di 7,6 miliardi di euro nel 2023. Nei primi nove mesi del 2024, l’export ha raggiunto i 5,4 miliardi di euro, registrando un calo del 4,8% rispetto all’anno precedente. Il Veneto si conferma la quarta regione italiana per export negli Usa, dopo Lombardia, Emilia-Romagna e Toscana, con una quota nazionale pari all’11,2%.
Settori chiave come la manifattura – in particolare macchinari, prodotti in metallo, agroalimentare e tessile – contribuiscono in modo significativo al surplus commerciale della regione, con un valore complessivo di 6,2 miliardi di euro su 20,5 miliardi totali. Tuttavia, le imprese venete si trovano ora ad affrontare l’incertezza legata alle politiche commerciali della nuova amministrazione Trump, che ha già annunciato possibili dazi sulle importazioni europee.
Secondo Silvia Moretto, Consigliere delegato Confindustria Veneto Est per gli Affari Internazionali, l’export rappresenta circa la metà del PIL regionale e costituisce un elemento fondamentale per la crescita economica. Nonostante il contesto internazionale incerto, le imprese venete puntano a rafforzare la loro competitività nel 2025, con particolare attenzione al mercato statunitense.
L’impatto dei dazi sulle esportazioni venete
La possibilità di nuovi dazi sulle esportazioni verso gli Usa desta preoccupazione tra gli imprenditori veneti, soprattutto alla luce della debolezza economica di partner storici come Germania e Francia. Secondo Moretto, le politiche commerciali della precedente amministrazione Trump hanno dimostrato come misure protezionistiche possano influenzare negativamente entrambe le economie. Ciononostante, l’export veneto ha registrato una crescita del 35% dal 2019 al 2023, segnale della forte domanda americana per i prodotti locali.
Moretto auspica un approccio pragmatico da parte della nuova amministrazione statunitense, evidenziando l’importanza di relazioni bilaterali stabili tra Italia e Usa. Ritiene inoltre fondamentale un maggiore coordinamento a livello europeo, per affrontare le sfide economiche e geopolitiche con una strategia comune.