No, Donald Trump non ha ancora inciso nonostante abbia preso dei provvedimenti sostanziosi già nei primi minuti dopo la sua “incoronazione”. Insomma, le Borse europee, e quella di Milano pure, hanno chiuso con variazioni frazionali il proprio listino. La cosa buona che quello di Milano sia riuscito a rimanere sopra la soglia psicologica dei 36.000 punti.
Non l’ha aiutato Stellantis che ha perso 1,53% sull’onda delle notizie che arrivano dall’Europa che vedono la casa guidata da Elkan in calo deciso. Solo il mese di dicembre ha registrato un meno 7,3%.
Generali perde lo 0,82% sulla scia dell’accordo coi francesi di Natixis. Il sentiment in Italia è quello di una resa ai cugini transalpini nonostante che le assicurazioni fiocchino come neve a gennaio. Per solito queste operazioni, tranne quella guidata da Del Vecchio, finiscono tutte a Parigi.
Chissà perché il Governo italiano non ha alzato le stesse barricate che ha incontrato Unicredit quando aveva deciso di annettersi Commerzbank. Aveva incontrato la forte opposizione di Governo e sindacati al punto che sembra che la banca italiana abbia mollato. Non senza una piccola ripicca ritenendo che quella poteva essere anche una acquisizione senza valore. Il titolo tedesco si è così fortemente svalutato. Sul risiko delle banche riprende allora forza la mira di Unicredit per BPER Banca che però cala nonostante gli apprezzamenti pure di Fitch Ratings. Bene invece Iveco Group (+0,24%) che si dimostra resistente e presenta un risultato operativo in attivo. Poco non è! continentale nel settore pacchi, postale e dell’e-commerce.