Entro il 2028 quasi 70mila lavoratori del Friuli-Venezia Giulia andranno in pensione

Il mercato del lavoro regionale affronta una carenza di personale qualificato

Nei prossimi quattro anni, circa 70mila lavoratori del Friuli-Venezia Giulia raggiungeranno l’età pensionabile, determinando un vuoto significativo nel mercato del lavoro locale. Secondo l’Ufficio studi della CGIA di Mestre, questa situazione rappresenta una sfida cruciale per le imprese, considerando che il 55% delle aziende della regione non riesce a trovare personale con le competenze necessarie, compromettendo la continuità operativa.

Le aziende del territorio hanno pianificato circa 27.500 nuove assunzioni nei prossimi tre mesi, di cui 7.500 a tempo indeterminato. Tuttavia, la scarsa disponibilità di candidati qualificati costituisce un ostacolo significativo, con la domanda che supera ampiamente l’offerta. Le difficoltà di reperimento non si limitano ai ruoli specializzati, ma riguardano anche posizioni di base, rendendo complessa la gestione della forza lavoro.

L’indagine condotta da Unioncamere e dal Ministero del Lavoro colloca il Friuli-Venezia Giulia al terzo posto tra le regioni italiane con le maggiori difficoltà di reclutamento, alla pari con il Veneto. Solo Umbria e Marche registrano condizioni più critiche. Questa carenza di lavoratori si inserisce in un contesto nazionale più ampio, caratterizzato da cambiamenti demografici e da un rallentamento dell’economia.

A conferma delle difficoltà economiche, i dati INPS mostrano che nei primi nove mesi del 2024 le ore di cassa integrazione guadagni (CIG) autorizzate sono aumentate del 14,1% rispetto all’anno precedente, segnalando un calo della produttività e un aumento delle difficoltà per le aziende della regione.

Secondo la CGIA di Mestre, la vera sfida del prossimo decennio non sarà solo quella di reintegrare i lavoratori disoccupati, ma soprattutto di coprire i posti vacanti, che rischiano di restare scoperti per la mancanza di figure qualificate. Per affrontare questa situazione sarà necessario un intervento coordinato tra istituzioni, imprese e sistema formativo, al fine di colmare il gap tra domanda e offerta di lavoro e garantire la sostenibilità del tessuto economico regionale.

Subscribe
Notificami
guest
0 Commenti
Inline Feedbacks
View all comments

Articoli correlati

Altre notizie

Altre notizie