Tavolo istituzionale sulle filiere automotive e moda in Veneto: analisi e strategie

Si è discusso di crisi, trasformazioni e strategie future per due settori chiave dell'economia regionale

Un incontro cruciale si è svolto presso Palazzo Balbi, sede della Giunta regionale del Veneto, dove rappresentanti istituzionali, parti sociali e associazioni di categoria si sono confrontati sulle sfide delle filiere dell’automotive e della moda. La riunione, presieduta dagli assessori regionali Roberto Marcato e Valeria Mantovan, ha posto l’accento sull’incertezza economica e le transizioni in corso che interessano questi settori strategici per il tessuto produttivo veneto.

La situazione attuale e il ruolo della Regione

Le filiere dell’automotive e della moda in Veneto sono riconosciute per la loro eccellenza, con produttori leader e un sistema di fornitori che collabora con grandi marchi internazionali. Tuttavia, entrambe le industrie stanno affrontando una fase critica caratterizzata da una contrazione della domanda e da una necessaria riconfigurazione per rispondere alle transizioni digitale ed ecologica. Durante l’incontro, è stata sottolineata l’importanza del sostegno regionale attraverso la programmazione FESR 2021-2027, che prevede oltre 240 milioni di euro per le PMI tramite strumenti finanziari gestiti da Veneto Innovazione.

“L’obiettivo – ha dichiarato Marcato – è supportare questi comparti industriali, considerati pilastri fondamentali del Veneto, attraverso azioni e strumenti concreti. Questo tavolo rappresenta un punto di partenza per costruire un sistema che coniughi le istanze delle parti datoriali e sindacali”.

Anche Valeria Mantovan ha evidenziato come la Regione intenda intervenire tramite politiche attive del lavoro e formazione continua, sfruttando i fondi FSE+ 2021-2027. “Minimizzare l’impatto delle trasformazioni in atto e generare nuovo valore è una priorità”, ha aggiunto, sottolineando l’importanza di accompagnare i lavoratori nella riconfigurazione delle competenze.

Le preoccupazioni dei sindacati e le proposte per il futuro

I sindacati, rappresentati da Massimiliano Paglini della Cisl Veneto, hanno espresso forte preoccupazione per la crisi che colpisce settori strategici come automotive, moda, termomeccanico e termoidraulico. Secondo Paglini, la contrazione del mercato richiede interventi mirati, tra cui il rafforzamento degli ammortizzatori sociali in deroga per sostenere le aziende di piccole e medie dimensioni.

Il segretario generale della Cisl ha inoltre sottolineato la necessità di una ri-programmazione strutturale, capace di modellare il futuro del sistema industriale regionale. In particolare, i Patti territoriali sono stati indicati come strumenti essenziali per sviluppare nuove competenze e accompagnare i lavoratori nella transizione. Specifiche attenzioni dovranno essere rivolte ai distretti della calzatura e della moda, mentre nel settore automotive sarà cruciale puntare sulla formazione e sulla riconversione per affrontare le sfide tecnologiche.

Un altro settore su cui si è focalizzata l’attenzione è quello aerospaziale, considerato un potenziale volano per attrarre investimenti e competenze. Tuttavia, il termomeccanico e il termoidraulico richiedono ulteriori interventi per sostenere le trasformazioni di prodotto già in atto.

Prossimi passi e tavoli settoriali

L’incontro di Palazzo Balbi rappresenta solo l’inizio di un percorso più ampio. Altri tavoli di lavoro saranno convocati nei prossimi mesi per approfondire le problematiche specifiche dei vari comparti. L’obiettivo condiviso è quello di costruire un patto per lo sviluppo del Veneto, che possa garantire una crescita sostenibile e affrontare le sfide del futuro in maniera coesa.

 

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