Trentino, a dicembre 2024 i prezzi al consumo registrano un incremento del 2,3%

Aumento dell'1,2% rispetto a novembre e crescita tendenziale nelle divisioni ricettive e ristorative. Comunicazioni in calo su base annua

L’indice dei prezzi al consumo in Trentino Alto Adige per l’intera collettività (NIC), comprensivo di tabacchi, ha registrato a dicembre 2024 un aumento dell’1,2% rispetto a novembre 2024 e un incremento del 2,3% rispetto a dicembre 2023. Tali variazioni confermano una leggera accelerazione rispetto al valore tendenziale dello scorso novembre, che si attestava al +2,1%. I dati relativi all’indice senza tabacchi seguono lo stesso andamento, con gli stessi incrementi su base mensile e annuale.

Incrementi significativi nei servizi ricettivi e di ristorazione

Il settore dei Servizi ricettivi e di ristorazione ha registrato il maggiore aumento congiunturale (+3,6%), seguito da Ricreazione, spettacoli e cultura (+1,0%) e Trasporti (+0,9%). Questi dati evidenziano una ripresa della domanda in settori legati alla socialità e alla mobilità, complice probabilmente il periodo natalizio e l’aumento della spesa delle famiglie in queste categorie.

Divisioni in calo e settori stabili

Non tutte le categorie hanno segnato incrementi rispetto a novembre. Tra i cali principali, spiccano Prodotti alimentari e bevande analcoliche (-0,9%) e Bevande alcoliche e tabacchi (-0,4%). Diversi settori, invece, hanno mantenuto stabilità su base mensile: Mobili, articoli e servizi per la casa, Servizi sanitari e spese per la salute, Istruzione e Altri beni e servizi non hanno evidenziato variazioni rispetto al mese precedente.

Andamento tendenziale: variazioni rispetto a dicembre 2023

Analizzando le variazioni rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, emergono ulteriori dati rilevanti. Il maggior incremento tendenziale è stato registrato nella divisione Servizi ricettivi e di ristorazione (+5,1%), seguita da Altri beni e servizi (+3,0%), Servizi sanitari e spese per la salute (+2,7%) e Bevande alcoliche e tabacchi (+2,4%). Al contrario, i ribassi più significativi si sono osservati nelle Comunicazioni (-5,9%) e in Mobili, articoli e servizi per la casa (-0,7%). Nessuna divisione, però, è rimasta invariata su base annuale, segnalando un panorama in continua evoluzione.

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