Secondo i dati di Veneto Lavoro, il mercato del lavoro regionale ha registrato una crescita occupazionale più moderata, con un calo dell’1% delle assunzioni e un incremento dell’1% delle cessazioni. Queste ultime sono influenzate dall’aumento dei contratti a termine non rinnovati e dalla diminuzione delle dimissioni volontarie. Rispetto al 2023, si osserva un calo delle assunzioni di lavoratori italiani (-5%), donne (-3%) e persone di età centrale (-3%), mentre cresce l’occupazione per stranieri (+8%) e over 55 (+4%).
I contratti a tempo indeterminato sono cresciuti di 29.100 unità, un dato inferiore rispetto alle 34.600 del 2023. Questo risultato riflette un rallentamento sia nelle nuove assunzioni sia nelle trasformazioni di contratti a termine. In calo anche gli apprendistati, con 2.700 attivazioni in meno e un -6% negli avviamenti, sebbene le trasformazioni a tempo indeterminato siano aumentate del 18%. Sul fronte del lavoro a tempo determinato, si registra un aumento di 2.200 unità, migliorando i dati del 2023 (+1.600). Per il lavoro parasubordinato, i primi 11 mesi del 2024 mostrano un incremento di 3.800 contratti, nonostante il calo del 3% nei rapporti di somministrazione attivati dalle agenzie venete.
Crescita territoriale e settoriale: i dati provinciali e dei macro-settori
Il saldo occupazionale è positivo in tutte le province, anche se per la maggior parte di esse si registra un peggioramento rispetto al 2023. Verona guida la crescita con +7.200 posti, seguita da Venezia (+5.500) e Padova (+5.100). Aumentano anche Treviso (+4.700), Vicenza (+3.200), Belluno (+1.500) e Rovigo (+1.400). Tuttavia, la domanda di lavoro diminuisce in alcune province: cali significativi si osservano a Vicenza (-4%) e Venezia (-3%), mentre Belluno (+4%), Verona (+2%) e Rovigo (+2%) mostrano segnali di ripresa.
Tra i macro-settori, il terziario registra l’incremento maggiore (+19.400), seguito dall’agricoltura (+4.400) e dall’industria (+4.700). Nell’industria, però, emergono difficoltà nel settore metalmeccanico, che segna solo +200 posti rispetto ai +3.700 del 2023, e nel manifatturiero, che registra un saldo negativo. In forte calo l’intero comparto moda (tessile, abbigliamento, calzature), l’industria conciaria e il settore legno-arredo. L’automotive perde terreno, erodendo i posti guadagnati nel biennio 2022-2023. L’edilizia, con un saldo positivo di +4.200 posti, segna un lieve rallentamento rispetto al 2023, pur registrando un incremento delle assunzioni del 4%. Nei servizi si osserva un rallentamento rispetto all’anno precedente (+5.300 contro +8.200). Migliora invece la logistica con +1.700 posti (+1.100 nel 2023) e un aumento delle assunzioni del 2%.
Cassa integrazione e disoccupazione
I dati dell’Inps regionale evidenziano un aumento del 21% delle richieste di cassa integrazione ordinaria tra settembre e novembre 2024, con picchi nelle province di Vicenza e Treviso. Sul fronte della disoccupazione, gli ingressi in questa condizione sono stati 147.500 nel 2024, in calo del 2% rispetto all’anno precedente.