L’Ufficio Studi di Confcommercio ha evidenziato un andamento lento ma positivo per l’economia italiana negli ultimi mesi del 2024 e all’inizio del 2025. I consumi e il Pil mostrano segnali di ripresa, seppur con andamenti disomogenei tra i settori e con variazioni limitate nel breve periodo. Il Pil, dopo un’accelerazione registrata a ottobre, ha rallentato nei mesi successivi: a novembre è cresciuto solo dello 0,1% rispetto al mese precedente e si è stabilizzato a dicembre e gennaio, segnando un incremento annuo dello 0,6%.
Secondo Mariano Bella, Direttore dell’Ufficio Studi, gli ultimi mesi del 2024 hanno visto una riduzione della distanza tra consumo potenziale ed effettivo. Questo miglioramento è stato sostenuto da un aumento della domanda nei servizi, grazie anche a un turismo interno in crescita, che ha contribuito a bilanciare la contrazione delle vendite al dettaglio registrata a novembre.
Consumi in miglioramento: settori trainanti e difficoltà persistenti
Dicembre 2024 ha mostrato segnali positivi sul fronte dei consumi, nonostante una crescita disomogenea tra i settori. Le spese per la comunicazione hanno registrato l’aumento più significativo (+8,2%), seguite da quelle per la mobilità (+2,8%). Anche i beni e servizi per la casa (+1,0%) e i pasti fuori casa (+0,5%) hanno contribuito alla ripresa, seppur con incrementi più contenuti.
Tra le singole voci, il recupero più marcato è avvenuto nei trasporti aerei (+9,9%), nei servizi ricreativi (+9,1%) e negli elettrodomestici (+7,2%). Anche il consumo di energia elettrica (+2,8%) e carburanti (+1,7%) ha visto una ripresa, riflettendo un aumento generale nella mobilità. Tuttavia, il settore dell’abbigliamento e delle calzature ha registrato solo un modesto incremento (+0,3%), in attesa di eventuali effetti positivi derivanti dai saldi invernali.
Nonostante i segnali incoraggianti, alcune aree continuano a soffrire. Le vendite di mobili e articoli d’arredamento sono diminuite del 2,0%, mentre il settore alimentare e delle bevande ha registrato un calo dello 0,5%. La domanda di auto nuove è rimasta stagnante (-0,2%), confermando la debolezza del comparto automotive, ancora lontano dai livelli pre-pandemia.
Un quadro economico ancora fragile ma in miglioramento
Sebbene l’economia italiana non mostri un’accelerazione significativa, i dati di Confcommercio indicano un progressivo miglioramento nel clima economico. L’aumento della spesa in alcuni settori chiave, come la mobilità e i servizi, lascia intravedere un possibile consolidamento della ripresa nei mesi futuri. Tuttavia, le difficoltà in ambiti come l’automotive e i beni durevoli sottolineano la necessità di politiche mirate per stimolare la domanda e sostenere i consumi interni.