Un drastico ridimensionamento sembra profilarsi per i circa 200 dipendenti del reparto ricerca e sviluppo di Ublox Trieste, azienda specializzata in apparecchiature per telecomunicazioni mobili. L’allarme è stato lanciato da Massimiliano Generutti, rappresentante dell’Unione Sindacale di Base (Usb) per il Coordinamento Lavoro Privato, al termine di un incontro con l’azienda presso la sede di Prosecco (Trieste). Durante la riunione è emersa l’intenzione della società di abbandonare completamente il settore della telefonia cellulare.
Fino a pochi mesi fa, il quadro sembrava meno drastico. L’azienda aveva infatti dichiarato che un piano di risanamento del settore sarebbe stato in grado di compensare le perdite entro il 2026. Tuttavia, secondo il sindacato, l’incontro odierno ha rappresentato una “doccia fredda” per i lavoratori, con l’annuncio di un cambiamento di strategia che potrebbe lasciare solo un ridotto gruppo di dipendenti operativi al termine della procedura.
Usb in attesa di un confronto formale
L’Usb ha reso noto di essere in attesa di una convocazione ufficiale da parte di Ublox, prevista tra due settimane, per avviare un dialogo come previsto dalla normativa. Generutti sottolinea la gravità della situazione, che si inserisce in un contesto più ampio di crisi industriale per il territorio triestino.
Secondo il sindacato, Trieste sta affrontando una “debacle industriale sempre più profonda”, con una particolare sofferenza nel settore delle telecomunicazioni, storicamente strategico per la regione. La vicenda di Ublox si aggiunge infatti ad altri casi critici, come quello di Flex, dove un piano per esuberi strutturali sta mettendo a rischio circa 350 posti di lavoro.
Appello alle istituzioni: salvaguardare il settore delle telecomunicazioni
Usb sta già cercando di coinvolgere le istituzioni regionali e nazionali. Contatti sono stati avviati con Alessia Rosolen, assessore regionale al Lavoro, per sensibilizzare il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit) sulla necessità di intervenire contro il fenomeno della deindustrializzazione. Il sindacato ribadisce che il settore delle telecomunicazioni rappresenta un asset cruciale per il futuro economico del territorio e del Paese.
“È indispensabile che il tema venga portato con forza al tavolo ministeriale”, ha dichiarato Generutti, sottolineando che il sindacato intende agire con determinazione per evitare che il settore venga abbandonato a sé stesso.