Progettone: 35 anni di sostegno ai lavoratori, ora arriva la riforma

Il Progettone, nato nel 1990 per aiutare i disoccupati vicini alla pensione, si prepara a una svolta importante nel 2025 con una riforma legata alle normative europee sulla concorrenza

Dal suo lancio, il Progettone ha coinvolto circa 1.700 lavoratori ogni anno, fornendo supporto complessivo a 40.000 persone in difficoltà. Creato dalla Provincia di Trento per contrastare le crisi industriali, questo programma impiega i partecipanti principalmente in attività legate alla manutenzione del verde pubblico, come le piste ciclabili, e alla gestione dei musei.

Per chi vi entra, il Progettone rappresenta una soluzione concreta a molti problemi, permettendo di ritrovare stabilità e dignità grazie a un impiego retribuito”, afferma Maurizio Mezzanotte, dirigente del Servizio SOVA, sottolineando l’importanza di questa iniziativa per i lavoratori in difficoltà.

La riforma del 2025: nuovi criteri di gestione

Il 2025 segna un cambiamento significativo per il Progettone, con l’introduzione di gare di selezione pubblica per la gestione del programma, in linea con la legge europea sulla concorrenza. Questo modifica l’attuale sistema, che per 35 anni ha visto la Cooperazione trentina come partner diretto e affidabile.

La Cooperazione trentina ha svolto un ruolo fondamentale in questi anni, garantendo continuità ed efficienza. Tuttavia, ora è necessario adeguarsi alle nuove normative europee, aprendo la gestione a selezioni pubbliche”, spiega Mezzanotte, che evidenzia come la cooperazione potrà comunque valorizzare la propria esperienza durante le future gare.

Obiettivo: reinserire i lavoratori nel mercato ordinario

Uno degli scopi principali della riforma è favorire il reinserimento dei lavoratori nel mercato del lavoro tradizionale, un risultato che fino ad oggi ha riguardato solo il 10% dei partecipanti. Per incrementare questa percentuale, entrerà in gioco l’Agenzia del lavoro, che avrà il compito di profilare i candidati e fornire loro una formazione mirata. Questo approccio dovrebbe migliorare le competenze dei lavoratori e aumentare le opportunità di collocamento stabile.

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