Un anno difficile per l’economia veneta: è così che il presidente di Cna Veneto, Moreno De Col, ha definito il 2024 durante un’intervista a Il Foglio, evidenziando come il rallentamento economico regionale sia stato trascurato per troppo tempo. La Regione Veneto, in risposta a questa situazione, ha convocato un tavolo di crisi per il 16 gennaio, con l’obiettivo di affrontare le difficoltà che stanno colpendo in particolare i settori della moda e dell’automotive. Secondo De Col, questo incontro rappresenta un’opportunità cruciale per impostare nuove politiche industriali condivise e avviare strategie di rilancio concrete.
“Il 2024 è stato un anno perso. La percezione di un rallentamento economico, inizialmente intuibile, è stata poi confermata dai dati. Nel frattempo, il sistema produttivo veneto ha continuato a soffrire. Ripongo molta fiducia in questo tavolo, ma è evidente che senza un cambio di rotta deciso, il rischio per l’economia regionale è quello di un collasso definitivo”, ha dichiarato De Col.
Il presidente di Cna Veneto ha poi criticato alcune scelte politiche recenti, tra cui l’aumento dell’Irap, definendole non solo dannose dal punto di vista economico, ma anche simbolicamente e politicamente controproducenti. Questa decisione, infatti, ha creato fratture persino all’interno della maggioranza politica che guida il Veneto da decenni, sottolineando una mancanza di coesione su temi cruciali.
De Col ha anche indicato tre principali motivi che hanno contribuito alla crisi regionale. Il primo riguarda gli indicatori economici, che già all’inizio del 2024 segnalavano un trend negativo, peggiorato con il passare dei mesi. Il secondo si concentra sull’importanza della manifattura, settore chiave per lo sviluppo economico, che non può essere sostituito dal solo turismo, sebbene in crescita. Il terzo è l’assenza di una strategia comune tra pubblico e privato, nonostante gli appelli lanciati dalle categorie produttive.
Il leader di Cna Veneto ha sottolineato che non è più sufficiente confidare nella resilienza storica delle imprese venete e nella capacità degli artigiani di far fronte alle difficoltà autonomamente. “Abbiamo creduto troppo a lungo che il sistema potesse reggersi da solo. Ma oggi, per citare una metafora canora, la barca non va più da sola”.
La soluzione, secondo De Col, sta nell’elaborazione di una programmazione economica strutturata e orientata alle filiere produttive, superando la logica degli interventi sporadici e dei soli incentivi fiscali. Gli imprenditori, infatti, si trovano a fronteggiare una scarsa liquidità e un sistema di accesso al credito ancora poco funzionale. “Servono visione e azioni coordinate per superare la crisi e creare un volano virtuoso di sviluppo e benessere”.