I sindacati metalmeccanici, tra cui UILM Taranto, FIOM Cgil e FIM Cisl, hanno sollecitato l’introduzione di misure per la pensione anticipata dei lavoratori esposti all’amianto e ad altri agenti cancerogeni nello stabilimento siderurgico di Taranto. Durante un’audizione presso la commissione Sanità del consiglio regionale, è stata proposta l’apertura di un tavolo ministeriale con il coinvolgimento degli enti locali per garantire una condizione lavorativa più dignitosa, che comprenda sia interventi sanitari che benefici previdenziali.
Una situazione critica: amianto e altre sostanze pericolose
All’interno dello stabilimento ex Ilva, l’amianto e altri agenti cancerogeni rappresentano una minaccia concreta per la salute dei lavoratori. I sindacati hanno denunciato la necessità di procedere urgentemente alla rimozione di questi materiali tossici. Parallelamente, chiedono che i benefici previdenziali vengano estesi non solo ai dipendenti diretti, ma anche ai lavoratori delle aziende appaltatrici.
L’obiettivo principale è quello di agevolare l’accesso alla pensione per coloro che sono stati esposti a tali sostanze per almeno dieci anni. Questa misura consentirebbe ai lavoratori di lasciare anticipatamente il settore, accompagnando così anche una transizione verso una produzione più moderna e meno inquinante.