Stop al mega impianto agrivoltaico a Bevagna: ecco tutte le ragioni della bocciatura

Decisione della Regione Umbria: impatto ambientale, paesaggistico e storico-culturale al centro della valutazione

Thomas De Luca

La Commissione Tecnica Regionale per le Valutazioni Ambientali (CTR-VA) della Regione Umbria ha espresso un parere negativo sulla proposta di realizzazione di un impianto agrivoltaico da 27,06 MWp a Bevagna. La decisione, formalizzata l’8 gennaio 2025, si basa su una dettagliata analisi delle caratteristiche ambientali e paesaggistiche del territorio interessato, ritenuto di elevato valore storico-culturale e naturalistico.

Tra le principali criticità evidenziate vi sono la mancanza di informazioni specifiche sul progetto di connessione alla rete elettrica e il significativo impatto paesaggistico che l’impianto avrebbe su un’area di pregio agricolo, destinata alla produzione di vino DOCG Montefalco Sagrantino e olio DOP Extravergine di oliva Umbria Colli Martani. La zona, di circa 30 ettari, è caratterizzata da un’elevata qualità paesaggistica e da una forte esposizione panoramica, il cui equilibrio sarebbe irrimediabilmente compromesso dall’artificializzazione del territorio.

Gli impatti critici identificati

  • Alterazione del paesaggio rurale e agricolo: l’impianto comprometterebbe le componenti funzionali, storiche, visive, culturali ed ecologiche dell’area.
  • Mancanza di dettagli progettuali: il progetto non specifica né la posizione della stazione elettrica né il tracciato dell’elettrodotto, impedendo una valutazione completa delle conseguenze.
  • Assenza di misure di mitigazione: non sono state proposte soluzioni efficaci per ridurre l’impatto visivo dell’impianto.
  • Vincoli paesaggistici e idrogeologici: la presenza dei fiumi Topino e Clitunno e del lago dell’Aiso, unita ai vincoli previsti dal D.Lgs. 42/04 art. 136, aumenta i rischi idraulici e limita ulteriormente le possibilità di intervento.
  • Interferenze con siti archeologici: l’area è interessata da beni di interesse storico e archeologico che necessitano di tutela.

La visione della Regione Umbria

Pur riconoscendo la transizione ecologica come un obiettivo strategico e prioritario, la Regione sottolinea l’importanza di un approccio regolamentato per garantire che lo sviluppo delle energie rinnovabili sia compatibile con la protezione del patrimonio naturale e culturale. Ad oggi, la mancanza di una chiara definizione delle aree idonee e non idonee rappresenta un ostacolo per gli investimenti sostenibili.

La giunta regionale e gli uffici tecnici si impegnano a lavorare per superare queste criticità, avviando il percorso di approvazione del piano paesaggistico regionale e definendo regole chiare per uno sviluppo sostenibile che possa coniugare la crescita economica con la tutela del territorio. La bocciatura dell’impianto di Bevagna rappresenta un segnale chiaro: lo sviluppo delle energie rinnovabili deve essere pianificato con attenzione, rispettando le peculiarità ambientali, paesaggistiche e storico-culturali che rendono unico il territorio umbro.

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