Un’azienda di Tavagnacco, la Pilosio, specializzata nella produzione di casseforme e sistemi sospesi per l’edilizia, ha fatto notizia per un fatto inusuale: al bando di lavoro per saldatori, pubblicato recentemente, hanno risposto esclusivamente donne. Tutte le candidate sono state regolarmente assunte, un segnale forte di come il settore industriale stia lentamente rompendo stereotipi di genere e aprendo nuove opportunità per le lavoratrici.
Le saldatrici, che vanno dai 21 ai 53 anni, sono ora parte integrante di una delle fasi cruciali della produzione dell’azienda friulana, controllata dalla Euredile Ponteggi di Paese, nel trevigiano. Tra loro c’è Chiara Ascari, 24 anni, che racconta con entusiasmo la sua esperienza. “Durante il primo colloquio mi avevano assicurato che non avrei dovuto saldare e io ho risposto ‘peccato’. Dopo un periodo di formazione, sono operativa e lavoro con grande soddisfazione”, spiega.
I motivi del successo del bando tra le donne
Un elemento interessante è il confronto che le neoassunte fanno tra il lavoro in azienda e altre occupazioni tradizionalmente femminili. Gli orari regolari, l’assenza di turni durante il weekend e le migliori prospettive economiche rispetto a settori come la pasticceria o il lavoro nei forni sembrano essere stati fattori determinanti nella scelta delle candidate. “È meno faticoso e si guadagna di più”, affermano le lavoratrici, che sottolineano come il nuovo impiego consenta loro di conciliare lavoro e vita privata.
L’apertura dell’azienda a una forza lavoro femminile in un ambito considerato a lungo esclusivamente maschile non è solo un traguardo per l’inclusività, ma rappresenta anche una risposta concreta alla carenza di manodopera specializzata che molte imprese italiane stanno affrontando. La decisione della Pilosio di investire in formazione ha permesso alle nuove assunte di acquisire le competenze necessarie e inserirsi rapidamente nei processi produttivi.