Veneto, metalmeccanici in sciopero per il rinnovo del contratto

Oggi sciopero di 8 ore a Belluno e Treviso, con l'obiettivo di rilanciare le trattative per il contratto nazionale

I metalmeccanici del Veneto hanno deciso di incrociare le braccia, dando il via a uno sciopero articolato che coinvolgerà diverse province della regione. L’obiettivo principale è riaprire il dialogo con Federmeccanica per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro, ormai scaduto da otto mesi. Le manifestazioni di oggi, a Belluno e Treviso, rappresentano solo il primo passo: nei prossimi giorni la mobilitazione si sposterà a Vicenza e Rovigo.

Un’azione coordinata per dare forza alla protesta

La crisi economica che colpisce il settore metalmeccanico e il mancato rinnovo del contratto hanno portato i lavoratori ad adottare una strategia di sciopero “a staffetta”. Questa modalità punta a mantenere alta la pressione sulle istituzioni e sulla parte datoriale, coinvolgendo progressivamente tutte le province del Veneto. La protesta, avviata oggi con presidi e manifestazioni, mette in evidenza le difficoltà di un comparto che conta migliaia di lavoratori nella regione.

Belluno al centro della mobilitazione

A Belluno, i lavoratori si sono riuniti davanti alla sede di Confindustria per un presidio di protesta. I sindacati chiedono aumenti salariali significativi e garanzie per i posti di lavoro, soprattutto in un momento in cui 6000 lavoratori metalmeccanici della provincia sono in difficoltà. Tra questi, 600 sono a rischio a causa di crisi aziendali non ancora risolte.

Le richieste sindacali prevedono un aumento di 280 euro in tre anni, ma Federmeccanica ha risposto con una proposta ben più contenuta: 173 euro in quattro anni. Le divergenze non si limitano solo agli aumenti salariali, ma includono anche temi come la sicurezza occupazionale e la tutela delle filiere produttive. Nel Bellunese, settori come la refrigerazione mostrano segnali di crescita, mentre l’automotive continua a registrare difficoltà significative.

Prossime tappe dello sciopero

Dopo Belluno e Treviso, la mobilitazione proseguirà nei prossimi giorni. Martedì sarà la volta di Vicenza, seguita mercoledì da Rovigo. I sindacati sperano che la pressione crescente possa spingere Federmeccanica a rivedere le proprie posizioni e a riaprire il tavolo delle trattative, ormai fermo da mesi.

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