Tirso, presidio a Trieste: cassa integrazione di novembre in arrivo

I lavoratori protestano davanti alla Prefettura, mentre si attendono sviluppi sulla vendita dell’azienda

La cassa integrazione per i 119 dipendenti della Tirso, relativa al mese di novembre, è finalmente in arrivo. Il ritardo nei pagamenti, dovuto a un errore nella comunicazione dei dati all’Inps da parte dell’azienda, ha messo ulteriormente in difficoltà i lavoratori dello stabilimento di Muggia. Per sollecitare una risoluzione, i dipendenti si sono riuniti in presidio davanti alla Prefettura di Trieste, in una manifestazione organizzata dalla Cgil.

Una crisi che pesa sui lavoratori

Le difficoltà economiche dei dipendenti si sono aggravate a causa del ritardo nell’erogazione della cassa integrazione. Il presidio, voluto dalla Cgil, mira a mantenere alta l’attenzione su una crisi aziendale che è solo una delle tante nel settore manifatturiero triestino. La Uil, pur avendo ricevuto le stesse rassicurazioni sul pagamento, ha deciso di non partecipare alla manifestazione. In una nota, il sindacato ha dichiarato di preferire un confronto diretto con la direzione dell’Inps, evitando ogni rischio di strumentalizzazione a danno dei lavoratori.

Vendita dell’azienda: ancora nessuna certezza

Un altro tema caldo è la possibile vendita della Tirso. Secondo le dichiarazioni del presidente di Confindustria regionale, la trattativa con un imprenditore veneto sembrava vicina alla conclusione. Tuttavia, non sono ancora arrivate conferme ufficiali. Questo ha lasciato i dipendenti in una situazione di incertezza, alimentando il malcontento generale.

Un settore in difficoltà

La Cgil non si limita a chiedere soluzioni immediate per i lavoratori della Tirso, ma punta a far emergere le criticità che affliggono l’intero comparto manifatturiero della regione. Il presidio rappresenta anche un monito per le istituzioni, affinché intervengano con misure più incisive a tutela del tessuto industriale locale.

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