In Trentino, dove la regolamentazione dei saldi invernali prevede solo una comunicazione ufficiale da parte dei commercianti quindici giorni prima dell’inizio, molte attività hanno dato il via alle svendite con risultati incoraggianti. Gianni Gravante, presidente regionale di Federmoda Confcommercio, sottolinea un avvio discreto ma positivo, smentendo i timori iniziali di un’accoglienza tiepida da parte dei consumatori. Gravante ha evidenziato che l’atteggiamento dei clienti è più ottimista del previsto.
Anche Mauro Paissan, presidente di Confesercenti Trentino Alto Adige, conferma un andamento superiore alle aspettative. “Le vendite stanno andando meglio delle previsioni, specialmente considerando il periodo pre-natalizio, che era stato più debole”, ha spiegato Paissan.
Preferenza per i negozi tradizionali e abbigliamento
Un elemento significativo emerso dalle prime analisi è la preferenza dei consumatori per i negozi fisici rispetto agli acquisti online. Paissan ha dichiarato che i consumatori sembrano orientarsi maggiormente verso l’abbigliamento, confermando una tendenza prevista nelle stime pre-saldi. Tuttavia, è ancora presto per avere dati concreti sulle cifre complessive delle vendite.
Tendenze nazionali e spesa media
Secondo l’Ufficio Studi di Confcommercio, il contesto nazionale evidenzia un aumento della propensione all’acquisto durante i saldi invernali. Si stima che sei italiani su dieci approfitteranno delle offerte stagionali, con una spesa media per famiglia che potrebbe arrivare fino a 307 euro. Inoltre, circa il 20% degli acquirenti spenderà di più rispetto all’anno precedente, segnalando un rinnovato interesse per i saldi.