Uno studio della Fondazione Gimbe ha evidenziato come l’Alto Adige si distingua per le elevate spese destinate al personale sanitario rispetto ad altre regioni italiane. Secondo Hubert Messner, assessore provinciale alla Salute, questa scelta è una decisione politica mirata per valorizzare il personale, considerato la risorsa principale del sistema sanitario locale.
Competizione e costo della vita influenzano gli stipendi
L’Alto Adige si trova a competere non solo con altre regioni italiane, ma anche con Paesi limitrofi come Austria, Svizzera e Germania. La vicinanza geografica e il bilinguismo del personale rendono i professionisti locali particolarmente attrattivi nel mercato europeo, ma richiedono anche stipendi competitivi. Inoltre, i costi di vita elevati nella provincia rappresentano un ulteriore fattore che giustifica salari più alti rispetto alla media nazionale.
Un sistema sanitario costoso ma capillare
Lo studio Gimbe sottolinea che la spesa pro capite per la sanità in Alto Adige è la più alta in Italia. Tuttavia, se paragonata al PIL regionale, la provincia registra un dato inferiore alla media italiana (5,9% rispetto al 7,3% del Paese) e decisamente distante da quello tedesco (12,9%). Nonostante ciò, l’Alto Adige mantiene una rete sanitaria densa e capillare, necessaria per garantire una copertura uniforme in un territorio complesso come quello montano.
Messner ha anche spiegato che la provincia, insieme alla Valle d’Aosta, vanta una delle maggiori concentrazioni di personale sanitario, con particolare attenzione al personale infermieristico e alle professioni non mediche. Questa struttura intensiva è più costosa ma fondamentale per mantenere standard di qualità elevati.